attualità
La restituzione dei Sigilli della città
Sala piena e pubblico coinvolto alla Pinacoteca comunale di Città di Castello per la restituzione dei Sigilli della città ai cittadini, un evento che ha confermato l’interesse crescente della comunità per le iniziative culturali locali. Circa 100 persone, tra appassionati d’arte, studiosi, istituzioni e cittadini, hanno partecipato alla cerimonia, seguita con attenzione dagli interventi dedicati al valore storico, artistico e simbolico dei preziosi manufatti.
I sigilli, collocati in una teca su misura all’interno della sala Studiolo della Pinacoteca, tornano così visibili nel luogo dove un tempo erano esposti, offrendo al pubblico un’occasione unica di approfondimento e confronto sulla memoria storica della città. L’iniziativa, resa possibile dall’Associazione TifernArte guidata da Marco Baldicchi, è stata sostenuta anche dai mecenati di Art Bonus Maria Grazia Mignini Onofri, Silvia Mercati e Francesco Zaccardo di Generali Italia Agenzia generale di Città di Castello, calorosamente ringraziati durante l’evento.

"Questa straordinaria partecipazione dimostra quanto la nostra comunità senta forte il legame con la propria storia e il patrimonio culturale", ha dichiarato il sindaco Luca Secondi, sottolineando il ruolo della Pinacoteca come luogo vivo di incontro e crescita culturale. Letizia Michelini, consigliera dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria, ha aggiunto: "La risposta del pubblico è il miglior riconoscimento al lavoro svolto quotidianamente. L’interesse attorno ai Sigilli conferma il valore di iniziative che sanno coniugare rigore scientifico e divulgazione".
Il presidente di TifernArte, Marco Baldicchi, ha raccontato la genesi del progetto: "Dal 1995 coltivavo l’idea di riportare i sigilli dove erano esposti un tempo. Oggi questo sogno si è realizzato". I mecenati hanno sottolineato come il loro contributo voglia rafforzare il senso di identità e orgoglio civico legato al patrimonio della città.
A illustrare il valore storico e artistico dei Sigilli è stato il curatore scientifico Roberto Ganganelli, giornalista e ricercatore numismatico: "I cinque tipari esposti, quasi tutti di fattura locale, rappresentano l’evoluzione dell’araldica civica e testimoniano l’autonomia e il potere laico della città nei secoli". Le incisioni, realizzate con bulini su torselli di ferro, rivelano l’abilità degli artigiani locali, capaci di produrre opere complesse e raffinate, testimoniando anche attraverso medaglie devozionali e premi la ricchezza culturale della città tra XVIII e XIX secolo.
La teca di conservazione è stata progettata dall’architetto Andrea Mercati, che ha curato il lavoro di ricollocazione rispettando il contesto architettonico e decorativo della Pinacoteca. Con questa iniziativa, la
comunale si conferma luogo centrale della vita culturale tifernate, capace di attrarre un pubblico sempre più ampio e di valorizzare il patrimonio storico-artistico del territorio.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy