L'intervista
Agnese Duranti
Le emozioni olimpiche le conosce benissimo, ma ora per Agnese Duranti arriva il momento di una nuova esperienza. La due volte medaglia di bronzo ai Giochi nella ginnastica ritmica, spoletina doc, è pronta a ricoprire il ruolo di tedofora proprio nella sua città natale.
Oggi la fiaccola olimpica passerà nella città del festival dei Due Mondi, subito dopo la tappa di Todi e prima del passaggio a Trevi.
Come stai vivendo l’imminente arrivo del fuoco degli dei in Umbria?
"È un grandissimo piacere e un onore. Sicuramente questo è un altro piccolo tassello da aggiungere alla mia vita sportiva. Siamo 10 mila tedofori, quindi tutta l’Italia dovrà impegnarsi per fare un grande lavoro di squadra".
Prima sei tornata a Spoleto con le medaglie olimpiche, ora ci passi da tedofora…
"Torno nella mia Spoleto, da dove tutto è iniziato. Farò i miei 200 metri con tanta soddisfazione (tanti ne deve fare il tedoforo scelto, ndr)".
Portare la fiamma olimpica ti riporta alla mente il tuo trascorso con il torneo dei Cinque anelli?
"Quando si parla di Olimpiadi l’emozione è sempre tanta. Adesso sarà in un’altra veste. I sentimenti saranno sicuramente egualmente potenti ma allo stesso tempo diversi".
Che ti aspetti dal passaggio della fiamma olimpica a Spoleto?
"Spero ci sia tanta gente. Invito tutti quanti a partecipare a questo evento, è un’occasione unica poter vedere passare la fiaccola. Soprattutto per i giovani: il mio consiglio a loro è quello di viverla al massimo. Chi dice che tra il pubblico di martedì non ci sarà anche un futuro/a campione/campionessa".
Per impatto storico, simile al passaggio della fiamma c’è la cerimonia di chiusura dei Giochi. Te che hai partecipato alle Olimpiadi di Tokyo e Parigi, hai qualche ricordo particolare?
"Ai Giochi andati in scena nella capitale giapponese non ho partecipato alla cerimonia di chiusura perché abbiamo fatto la finale proprio l’ultimo giorno della kermesse. Così dopo la gara, con la squadra, siamo andate direttamente a Casa Italia per festeggiare. Indimenticabile invece a Parigi. Qui ho vissuto la cerimonia con il conseguente passaggio di consegne del fuoco, passato dai francesi agli americani (la prossima Olimpiade estiva sarà nel 2028 a Los Angeles, ndr). Eravamo 10 mila atleti dentro lo Stade de France: tutti a ballare e a divertirsi. Era un caos positivo, una vera festa: non avendo mai vissuto prima d’ora una cosa del genere, in quel momento mi sono resa conto che siamo tutti sulla stessa barca, facciamo parte della stessa squadra".
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy