Attualità
Sono in funzione per il monitoraggio dei flussi di traffico ma non per le letture targhe i sei impianti di telecamere OCR del Comune di Perugia. Eppure la caratteristica specifica di queste installazioni è proprio il riconoscimento ottico dei caratteri (da qui OCR, Optical Character Recognition) delle targhe dei veicoli in transito, che permette poi di risalire alle caratteristiche del mezzo e alla proprietà. Questa specifica funzione, utile in chiave di prevenzione e sicurezza, non è attiva nelle videocamere del capoluogo e sull’argomento dice la sua Andrea Stafisso, assessore comunale a Sviluppo economico sostenibile, commercio e artigianato, smart city e innovazione tecnologica, transizione digitale, rapporti con università e istituti di alta formazione.
“I primi dispositivi OCR furono installati circa dieci anni fa su iniziativa del Comune, per contrastare il transito improprio dei bus nella galleria che causava danni all’illuminazione pubblica. A queste prime due postazioni se ne aggiunsero altre quattro – due in via Settevalli e due in via Mario Angeloni – installate successivamente grazie al Piano Periferie. Complessivamente, dunque, parliamo di sei telecamere di questa tipologia. Le 2 telecamere di via Kennedy, ormai datate, non sono più in grado di leggere le targhe per guasti tecnici, pur continuando a trasmettere correttamente il flusso video. Per questo motivo non rientrano tra le urgenze operative, ma sono state incluse nella lista degli impianti da sostituire, sulla base della mappatura puntuale realizzata quest’anno dagli uffici comunali nell’ambito del piano di rafforzamento della videosorveglianza. Anche un’altra telecamera OCR è risultata parzialmente malfunzionante: in totale, dunque, tre impianti saranno sostituiti con altri dotati di lettura targhe” spiega l’assessore comunale.
Stafisso continua: “È per questa ragione che durante l’estate non sono state riacquisite le licenze OCR – particolarmente onerose – in quanto è prevista la sostituzione nel progetto di revamping complessivo: entro l’anno saranno pubblicate le gare per rinnovare integralmente anche questi apparati (come da delibera del 12 novembre 2025, ndr). Il Comune si era quindi già attivato da tempo e in modo concreto sul tema”.
L’analisi dell’assessore diventa più ampia: “L’amministrazione ha portato avanti nel 2025 un intervento complessivo e strutturale di potenziamento della videosorveglianza comunale, che sta segnando un vero salto di qualità dell’intera infrastruttura. Sono stati avviati interventi prioritari tra cui: l’installazione di nuovi server e il loro trasferimento nel datacenter comunale, garantendo oggi oltre 7 giorni di conservazione dei flussi video (contro i 3 iniziali, insufficienti agli standard normativi); il rafforzamento della rete in fibra con un processo di subnettazione per aumentarne sicurezza e qualità; l’attivazione della nuova centrale di controllo, completamente digitale, dotata di nuovo software di gestione e postazioni più efficienti. A questi interventi si è aggiunto l’acquisto e l’installazione di oltre 30 nuovi punti di videosorveglianza, per più di 40 punti di osservazione distribuiti tra Mugnano, San Vetturino, Lacugnano, ex Mercato Coperto e Montelaguardia grazie all’apertura di un nuovo capitolo dedicato da 240 mila euro di risorse comunali, cosa mai fatta in precedenza. L’ultimo passo previsto per quest’anno riguarda appunto la gara per l’acquisto di ulteriori materiali di revamping per un importo superiore a 100 mila euro. Dal 2025 prenderanno avvio le sostituzioni degli impianti più obsoleti, l’ampliamento dei punti di osservazione – anche sostituendo telecamere monottiche con multiottiche – e nuove misure per semplificare la collaborazione con i privati. Parallelamente, sarà ulteriormente potenziata la dotazione software a disposizione della polizia locale e delle altre forze dell’ordine”.
A questo proposito, l’assessore Stafisso sottolinea: “Quello che stiamo realizzando è un piano strutturale e straordinario di potenziamento della videosorveglianza, uno dei rilevanti asset per la sicurezza urbana e per rafforzare la percezione di sicurezza nei quartieri. Non interventi spot, ma un progetto organico che modernizza la rete, aggiorna le tecnologie e amplia il presidio del territorio, mettendo la città nelle condizioni di affrontare con maggiore efficacia le sfide dei prossimi anni. Un apparato che non si costruisce solo installando per strada telecamere ma anche affrontando tutto quello che c’è dietro che forse in passato non sempre è stato adeguatamente attenzionato ma che è presupposto essenziale per un lavoro serio al servizio della città”.
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