Attualità
I treni lenti dell’Umbria, con gli inenarrabili disagi dei pendolari, tornano in parlamento. In attesa di un incontro tra Mit e Regione - come richiesto dall’assessore regionale ai Trasporti Francesco De Rebotti - arriva una nuova interrogazione parlamentare. A presentarla la deputata umbra del Movimento 5 stelle Emma Pavanelli. “Anche questa volta i pendolari del Centro Italia, e in particolare quelli umbri, sono stati costretti a subire giornate di disagi, ritardi interminabili e cancellazioni. È una mortificazione quotidiana - scrive Pavanelli - che non può più essere derubricata a semplice inconveniente tecnico. È il segno evidente di un sistema ferroviario che sta cedendo e di un governo che continua a voltarsi dall’altra parte. Per questo ho depositato una nuova interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti urgenti sulle gravi criticità registrate da ultimo il primo dicembre 2025. In quella giornata i treni dell’alta velocità e della linea Orte–Fiumicino hanno accumulato ritardi fino a 110 minuti, con cancellazioni e ripercussioni sull’intero traffico regionale. Trenitalia ha attribuito l’ennesimo disservizio a un guasto alla linea elettrica tra Gallese e Orte, ma è evidente che non siamo di fronte a episodi isolati. I problemi sono diventati strutturali, sistematici, e colpiscono soprattutto l’Umbria: una regione già penalizzata da anni da una rete ferroviaria debole, con collegamenti insufficienti e tempi di percorrenza indegni. Ho chiesto al governo di fare finalmente chiarezza sulle cause reali di questi continui disservizi, di verificare le responsabilità legate alla manutenzione, alla gestione dell’infrastruttura e alla programmazione dei servizi, e di indicare quali interventi immediati e di medio periodo intenda adottare”.
Interviene anche il segretario regionale del Pd Damiano Bernardini. “Quello che sta accadendo ai pendolari del Centro Italia è inaccettabile”, afferma. “Ore trascorse chiusi nei vagoni, treni regionali retrocessi, linee lente intasate, coincidenze saltate, InterCity rallentati – mentre ai Frecciarossa viene data sistematicamente la precedenza. È la prova evidente di un sistema che sacrifica i servizi pubblici sull’altare del mercato e del profitto”. Bernardini punta il dito anche contro l’immobilismo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Dal Mit continuano a parlare di sviluppo, ma restano sordi alle richieste dei territori e dei lavoratori che ogni giorno tengono in piedi il Paese. Di sviluppo, infatti, non c’è traccia: ci sono solo ritardi, tagli, limitazioni e comunità che si impoveriscono”.
Per il segretario regionale, è il momento di cambiare rotta: “La mobilità è un diritto, non un lusso. Serve un impegno serio per garantire treni sicuri, puntuali e accessibili a tutte e tutti”. Bernardini esprime quindi “pieno supporto alle battaglie dei pendolari” e “totale sostegno alla richiesta dell’assessore regionale Francesco De Rebotti di un confronto urgente con il Ministero: basta slogan, servono decisioni concrete per restituire dignità a chi viaggia ogni giorno. E restiamo in attesa - sottolinea - che le nostre proposte a tutela dei pendolari poste dallo stesso De Rebotti, da mesi sul tavolo del ministero, vengano prese in considerazione”. “Come Pd - conclude il segretario dem - continueremo a portare queste istanze nelle istituzioni e sui territori, mobilitando amministratori, rappresentanze sindacali e comunità locali. Non ci fermeremo finché il Governo non garantirà ai pendolari servizi adeguati, investimenti chiari e una visione di mobilità che non lasci indietro nessuno”.
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