Trasporti
Treni in stazione
Una giornata da incubo, quella di lunedì 1 dicembre, per i tanti pendolari che hanno dovuto affrontare caos e problemi sulle linee ferroviarie che collegano l'Umbria alla Capitale. Ritardi protratti per tutto il giorno culminati in un guasto alla linea che ha costretto tutti i treni regionali provenienti dall'Umbria a essere deviati sulla linea lenta. Un disagio dietro l'altro che ha spinto l'assessorato ai Trasporti della Regione Umbria a richiedere ufficialmente un incontro al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, onorevole Matteo Salvini, all'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., ingegner Aldo Isi, e all'amministratore delegato di Trenitalia, ingegner Gianpiero Strisciuglio, per discutere delle gravi criticità che affliggono il sistema di trasporto ferroviario regionale.
Emblematico è stato il caso del Treno 4514 Roma-Foligno che, dopo essere quasi giunto alla stazione di Orte, è stato riportato alla stazione Tiburtina, accumulando oltre tre ore di ritardo. "Pur riconoscendo che la situazione è influenzata dalle responsabilità in capo a diversi soggetti e dai lavori in corso nei cantieri finanziati con il Pnrr – sottolinea la Pec inviata dall'assessorato - Regione Umbria ritiene che il problema non possa essere considerato transitorio o irrilevante. La saturazione della linea direttissima, già nota da tempo, ha subito un'accelerazione che ha portato a una netta prevalenza dei servizi a mercato rispetto a quelli regionali e del servizio universale".
Ancora più allarmante è il futuro che emerge dagli incontri sul nuovo catalogo orari 2027, per cui i treni regionali e Intercity avranno una sola traccia oraria a disposizione, rispetto alle quattro tracce disponibili prima dell'avvio dei cantieri Pnrr. Una scelta che condanna l'Umbria a un perpetuo isolamento e che peggiora le condizioni di mobilità dei pendolari, escludendo la regione - che già soffre per la mancanza di servizi di Alta Velocità - dal resto del Paese. A pesare sono state anche le soluzioni parziali proposte dalla Regione e sistematicamente ostacolate durante gli incontri istituzionali: si pensi ad esempio alla sperimentazione dei servizi duplex, sostenuta da Rfi ma esclusa da Trenitalia.
"È evidente la necessità – è stato infine scritto – di una regia più elevata per affrontare questa delicatissima fase e garantire una svolta decisiva verso il miglioramento dei servizi per le fasce più deboli della cittadinanza e per la ricentralizzazione delle aree interne, come l' Umbria, che rappresentano un potenziale mercato pendolare alternativo all'urbanizzazione nei grandi centri abitativi". L'assessorato ha esteso la partecipazione all'incontro anche a una delegazione dei sindaci dei Comuni maggiormente interessati dai disagi e dalla presenza di pendolari, con la speranza di individuare soluzioni concrete che garantiscano un servizio ferroviario dignitoso per tutti.
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