PERUGIA
Il raddoppio delle rampe dello svincolo di Ponte San Giovanni mette (quasi) tutti d'accordo. La III commissione urbanistica ha infatti approvato all'unanimità la proposta di potenziamento in corrispondenza dello snodo tra la E45 ed il raccordo Perugia-Bettolle, che prevede la riconfigurazione geometrica dello svincolo intervenendo su quattro rampe: Cesena-Perugia, Perugia-Cesena, Perugia-Roma e Cesena-Ponte San Giovanni. L'obiettivo è migliorare le condizioni di funzionalità e sicurezza del traffico veicolare.
Il disco verde in commissione è arrivato non senza qualche dubbio. In primis per la durata dei lavori: suddivisi in undici fasi, la stima è di tre anni “ma sappiamo che sono destinati a lievitare”, ha detto Leonardo Varasano (Progetto Perugia). A ciò si aggiunge il problema del traffico che impatterà su Ponte San Giovanni e su tutta la città visti i tanti cantieri: “L'auspicio è che si possa fare un'adeguata programmazione per evitare di farli coincidere tra loro”, il pensiero di Edoardo Gentili (Forza Italia). Quindi, la questione barriere antirumore, “da garantire lungo tutto il tragitto” per Margherita Scoccia.
Dubbi e preoccupazioni che, per l'assessore ai Lavori pubblici Francesco Zuccherini, sono “naturali, essendo legati ad un intervento importante su cui emerge condivisione da parte delle forze politiche”. L'interlocuzione sulle opere compensative e di mitigazione con Anas e ministero, secondo Zuccherini, doveva essere effettuata “in occasione del progetto di fattibilità e non oggi che vi è il progetto definitivo. Le prescrizioni verranno avanzate in sede di conferenza di servizi, ma conclusa la stessa Anas procederà, come per legge, con la gara”. Molte prescrizioni, poi, “sono già presenti nel parere che verrà portato dal Comune nella conferenza di servizi”. Palazzo dei Priori chiederà con forza “le barriere antirumore, con previsione delle stesse lungo tutto il tracciato. Sulle fasi di cantiere: si chiede di non concludere il 3 dicembre (conferenza di servizi) l'interlocuzione con Anas al fine di confrontarsi sulle migliori soluzioni da adottare per mitigare i disagi per la città. Infine in conferenza di servizi verranno portate anche alcune opere migliorative per la viabilità comunale, che, tuttavia, non potranno andare a modificare il progetto ma dovranno essere oggetto di un successivo accordo tra le parti: svincolo di Balanzano, realizzazione di tre rotatorie nell'area industriale di via dei Trasporti e strada dei Loggi, realizzazione di rotatorie all'intersezione tra le rampe, lo svincolo di Ponte San Giovanni e la viabilità locale (via Manzoni/via Benucci, uscita/ingresso della E45 a Ponte San Giovanni lungo via Manzoni)”.
Chi si è detto contrario al progetto è il comitato "Chi salverà Ponte San Giovanni?", che in una lettera aperta firmata dal presidente Luigi Ercolani ha espresso il proprio punto di vista. “L'attuale intervento non è assolutamente risolutivo per smaltire il traffico nel tratto di circa 3 chilometri della E 45”. Per il comitato, inoltre, il progetto “è inadeguato ad alleviare le complicazioni relative ai consistenti volumi di traffico che giornalmente attanagliano i nostri centri abitati e per ultimo è carente di elementi essenziali al fine di giustificarne la sua approvazione”.
Ieri, invece, a scrivere alla sindaca Vittoria Ferdinandi è stato il coordinamento Sciogliamo il Nodo di Perugia, che da “cinque anni propone il progetto del raddoppio delle rampe”, realizzabili “in un lasso di tempo accettabile e a costi pari a un decimo di quelli previsti per il Nodino, permettendo così di verificarne l'efficacia”. Tanti i numeri riportati nella missiva firmata dalla presidente Simonetta Cianetti, che chiede il raddoppio “anche a Collestrada da e per Foligno”.
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