METEO
L’Umbria si prepara a fronteggiare una fase di maltempo di stampo tardo autunnale, attesa tra la metà e la fine della prossima settimana e alimentata da un’irruzione di aria artica pronta a rimescolare l’intero scenario meteorologico del Centro Italia. Da mercoledì 19 novembre, le correnti fredde in discesa dal Nord Europa faranno il loro ingresso sul Nord Italia e sulla Sardegna, innescando la formazione di un ciclone mediterraneo destinato ad approfondirsi rapidamente tra giovedì 20 e sabato 22.
Sarà proprio questo vortice depressionario a determinare un netto peggioramento anche sul cuore verde d’Italia. L’Umbria, collocata lungo la direttrice delle correnti umide richiamate dal ciclone, entrerà nella fase perturbata già da giovedì 20, quando le prime piogge interesseranno in particolare l’area occidentale, dal Trasimeno alla Media Valle del Tevere, per poi estendersi verso il Perugino, lo Spoletino e l’asse Folignate.
Tra venerdì 21 e sabato 22 è attesa la fase più intensa del maltempo: precipitazioni diffuse e localmente persistenti potrebbero portare accumuli significativi, soprattutto nelle zone collinari e pedemontane dell’Appennino. Non si esclude la possibilità di superare i 100 mm di pioggia in 48 ore nelle aree più esposte ai venti di scirocco, che contrasteranno con lo strato d’aria fredda presente nei bassi strati, amplificando l’instabilità.
Il peggioramento sarà accompagnato anche da un deciso rinforzo dei venti, con raffiche che potranno risultare sostenute nelle vallate umbre e lungo la dorsale appenninica. Le temperature subiranno un generale calo, soprattutto nei valori massimi, conferendo all’Umbria un assaggio d’inverno anticipato. Le cime più alte della regione, tra Sibillini e Valnerina, potrebbero vedere i primi fiocchi della stagione oltre quota.
Domenica 23 novembre è prevista una graduale attenuazione del quadro meteorologico, sebbene non mancheranno residui fenomeni e nuvolosità irregolare, in particolare sul settore sud-orientale.
Per l’Umbria si tratta dell’ennesima prova di resistenza davanti a un autunno che, ancora una volta, alterna fasi di stabilità a episodi perturbati intensi e repentini, richiamando l’attenzione sulla necessità di monitorare con cura corsi d’acqua, aree soggette a dissesto e zone già fragili del territorio.
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