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Piano per allargare la Zes. Regione e governo puntano a estendere i benefici economici anche ai 55 comuni esclusi

Alessandro Antonini

15 Novembre 2025, 08:11

Palazzo Donini

Palazzo Donini

Zona economica speciale unica, si apre la partita dell'inclusione. Serve un lavoro di squadra per estendere gli incentivi economici come il credito di imposta ai 55 Comuni rimasti fuori. Regione e governo dovranno marciare uniti con un piano ad hoc e spingere sull'Ue per ampliare il novero dei municipi delle “aree 107.3.c”, ossia le zone geografiche in cui è possibile concedere aiuti di Stato a finalità regionale. E quindi anche quelli della Zes. Sì perché se la semplificazione amministrativa e gli altri benefici Zes toccheranno tutto il Cuore verde, queste zone che permettono l'accesso al credito di imposta ricomprendono solo 37 municipi su 92: parti di Perugia e Terni, Bastia Umbra, Bettona, Campello sul Clitunno, Cascia, Castel Ritaldi, Cerreto di Spoleto, Citerna, Città di Castello, Collazzone, Deruta, Foligno, Fossato di Vico, Gualdo Cattaneo, Gualdo Tadino, Gubbio, Marsciano, Montefalco, Monteleone di Spoleto. Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Nocera Umbra, Norcia, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Piegaro, Poggiodomo, Preci, Sant'Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spoleto, Trevi, Umbertide, Vallo di Nera e San Gemini. I criteri di individuazione toccano diversi indicatori economici: dalle zone di crisi (complesse e non) alle aree interne, dai redditi al Pil. In tutto toccano 405 mila abitanti in regione. Ne vanno inclusi più del doppio: 450 mila.

La mappa attuale è stata definita nel 2021 dalla giunta regionale, vidimata nel 2022 dalla commissione Ue. Ed è valida fino al 2027. Come fare per rideterminarla? Ecco il piano: fare fronte comune anche con le altre regioni (entrano nella Zes anche Marche e Abruzzo) e quindi aggiungere il numero un numero di abitanti pari a 2 milioni, se si vuole includere le parti mancanti non solo di Umbria ma anche appunto di Marche e Abruzzo. Arrivare a una decisione in questo senso da parte del governo nazionale. E farà approvare con apposita decisione della commissione europea. Palazzo Donini e Palazzo Chigi sono già al lavoro.

L'analisi di Marchetti

“L'approvazione in commissione bilancio alla Camera dell'estensione della Zes Unica anche all'Umbria rappresenta una svolta concreta per la nostra regione. Da oggi le imprese umbre potranno contare su regole più semplici, tempi certi e un quadro nazionale capace di favorire davvero chi vuole investire, innovare o ampliare la propria attività”. Lo dichiara il segretario regionale della Lega Umbria, l'onorevole Riccardo Augusto Marchetti. “Con l'estensione della Zes, per tutti i comuni umbri si apre una fase completamente nuova dal punto di vista amministrativo e operativo. Il primo passo sarà l'attivazione dello Sportello unico digitale Zes, una piattaforma telematica che permetterà alle imprese di presentare una sola domanda, seguirne l'iter, dialogare con tutte le amministrazioni coinvolte e ricevere una risposta unica e tempestiva. La vera innovazione è l'Autorizzazione Unica, che accorperà tutti i titoli abilitativi in un solo procedimento. La conferenza dei servizi sarà convocata in modalità semplificata e dovrà chiudersi entro sessanta giorni. Significa dire basta ai passaggi infiniti tra uffici, ai ritardi e alle incertezze che scoraggiavano chi voleva investire”, fa sapere Marchetti.


Un ulteriore elemento riguarda la “qualificazione giuridica delle opere legate agli investimenti Zes, dichiarate di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità. Espropri, occupazioni d'urgenza e atti preliminari potranno procedere con maggiore rapidità, grazie a un coordinamento centrale capace di risolvere conflitti e rimuovere ostacoli burocratici. La governance complessiva sarà affidata a una cabina nazionale di regia che monitorerà tempi e procedure, intervenendo in caso di stallo e garantendo certezza del diritto per chi investe”, spiega ancora il segretario Lega.

Nodo incentivi

Accanto alle semplificazioni, un ruolo decisivo è svolto dagli incentivi economici. “Il credito d'imposta Zes, già previsto per il 2025 anche per Marche e Umbria, si applica oggi solo ai territori compresi nella Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. È importante chiarire che la mappa dei comuni che possono accedere a questo beneficio non è decisa dal Governo italiano, ma viene stabilita dalla Commissione europea sulla base di parametri economici e statistici. Il Governo può proporre modifiche, ma spetta a Bruxelles approvarle. Per questo alcune aree umbre risultano già ammesse e altre no, non per una scelta politica nazionale, ma perché così è stato definito in sede europea anni fa”, spiega ancora Marchetti.


In Umbria, come detto, alcune zone sono già ricomprese nella Carta degli aiuti, mentre altre ne restano escluse. “Per liberare tutto il potenziale della Zes serve ora un passo ulteriore. La Regione dovrà lavorare insieme al Governo per chiedere alla Commissione europea l'aggiornamento della Carta degli aiuti e ampliare il perimetro dei territori umbri che possono accedere al credito d'imposta. Confidiamo che l'Ue accolga questa proposta, perché estendere la mappa degli aiuti significa tradurre la Zes in più investimenti, più occupazione e maggiore competitività. La sfida che si apre ora è far sì che la Zes diventi un motore stabile di sviluppo e lavoro per l'Umbria, capace di attrarre investimenti e rilanciare la competitività delle nostre imprese. Con questa misura il governo e la Lega confermano la volontà di dare alla nostra regione strumenti concreti per crescere”, conclude il parlamentare del Carroccio.

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