PERUGIA
Nel suggestivo circuito allestito tra le mura del Centro espositivo della Rocca Paolina, dove si celebrano i 100 anni di storia dell’Aci Perugia tra mostre ed excursus storici sul mondo dei motori umbri, è andato in scena il secondo workshop della rassegna. Ieri mattina si sono accesi i riflettori sul panel Assicurazione RC Auto e le prospettive della guida autonoma, focalizzando il dialogo sulle dinamiche future — tra rischi e opportunità — che coinvolgeranno l’uomo quando, da conducente del proprio mezzo, si trasformerà in mero passeggero.

Al convegno moderato da Sergio Casagrande, direttore del Corriere dell’Umbria e del Gruppo Corriere, sono intervenuti Roberto Landi, head of motor di Sara Assicurazioni, Massimiliano Mascoli, head of insurtech, business execution e international business di Sara Assicurazioni, Giacomo Pongelli, professore di diritto privato all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Francesco Mazzone, direttore generale di Aci Infomobility, e Paola Carrea, direttore generale di Unipoltech.
Ad aprire, il presidente dell’Automobile Club Perugia Ruggero Campi: “I 100 anni dell’Aci Perugia sono un momento per cambiare — in modo provocatorio — il nostro paradigma, che sarà rappresentato dalla lentezza, ritenendola un elemento importante per la crescita culturale delle persone”. La guida autonoma è l’ennesima rivoluzione da affrontare: “La grande differenza - spiega Landi - sarà nella tipologia di dati raccolti dalla scatola nera del veicolo al fine di personalizzare le tariffe: se oggi ci interessano quelli inerenti all’automobilista, in futuro valorizzeremo quelli riguardanti la qualità del software di guida”.

Scordatevi incidenti per imprudenze comportamentali, perché in futuro ci si affiderà a un sistema autonomo. “Da questa evoluzione – aggiunge Mascoli - passerà anche l’accertamento della responsabilità e la ricostruzione della dinamica di un sinistro”. Dal punto di vista giuridico serviranno “adeguamenti per mantenere il livello di tutela nei confronti dei soggetti che potrebbero subire danni derivanti dall’utilizzo di sistemi come la guida autonoma”. La chiave secondo l’ingegnere Mazzoni sono le strade: “Ho sempre pensato che la vera guida autonoma si realizzerà quando le auto avranno a disposizione ciò che hanno i treni, una sorta di binario virtuale. L’interazione tra veicoli e infrastrutture è cruciale per arrivare a una circolazione sicura”.
Poi Carrea, che attualmente collabora a Torino alla sperimentazione di due minibus a guida autonoma, commenta: “Questa tecnologia porterà benefici in termini di sicurezza, ma non conosciamo ancora le tempistiche della transizione. Perugia, ad esempio, è bellissima, ma la conformazione delle sue strade non agevola la sperimentazione di tali soluzioni. Ma arriveranno e noi non ci faremo trovare impreparati”.

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