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In Umbria 550 sfratti in un anno. Terni tra le province più colpite del Centro Italia con un tasso del 12,4 per mille affittuari

I dati del ministero dell’Interno, nella quasi totalità dei casi il provvedimento è stato causato dalla morosità dell’inquilino

Catia Turrioni

11 Novembre 2025, 14:33

In Umbria 550 sfratti in un anno. Terni tra le province più colpite del Centro Italia con un tasso del 12,4 per mille affittuari

Nel 2024 in Umbria sono stati emessi 550 provvedimenti di sfratto, di cui 367 nella provincia di Perugia e 183 in quella di Terni. Nella quasi totalità dei casi - 501 - la causa è la morosità dell’inquilino, mentre le restanti situazioni riguardano la mancata riconsegna dell’abitazione al termine della locazione o dopo la disdetta da parte del proprietario. I dati, diffusi dal ministero dell’Interno e riportati da Il Sole 24 Ore, mostrano come l’incidenza del fenomeno nella regione sia superiore alla media nazionale: in Italia il tasso di sfratti si attesta infatti a 9,3 ogni mille famiglie in affitto, ma nella provincia di Perugia sale al 10,6 per mille e in quella di Terni raggiunge il 12,4 per mille, un dato che colloca il territorio ternano tra quelli più colpiti del Centro Italia.

La realtà di Terni, in particolare, riflette una condizione di crescente fragilità sociale ed economica. Con 183 provvedimenti di sfratto in un solo anno e un incremento di 96 casi rispetto al 2023, la provincia umbra registra una delle accelerazioni più marcate a livello nazionale. La morosità resta la principale causa dei provvedimenti, ma pesa anche la difficoltà, per molte famiglie, di sostenere i canoni d’affitto in un contesto di inflazione e redditi stagnanti.

Dietro ai numeri umbri si inserisce una tendenza che riguarda tutto il Paese, dove nel 2024 sono stati complessivamente 40.158 i provvedimenti di sfratto emessi. Gli sfratti tornano a crescere in Italia - anche se restano inferiori ai livelli pre Covid - in un contesto segnato da difficoltà economiche diffuse, tensioni sociali e un acceso dibattito politico sul diritto alla casa. L’aumento delle esecuzioni forzate ha riaperto il confronto sulle misure di tutela per gli inquilini e di sostegno ai proprietari, tra cui fondi di compensazione per chi subisce la morosità e ipotesi di sospensioni parziali nei casi più critici.

Secondo un’elaborazione del Centro Studi SoloAffitti, su dati del Ministero dell’Interno, nel 2024 il numero di sfratti in Italia è aumentato del 2% rispetto al 2023 e del 5,2% rispetto al 2021. La crescita si concentra soprattutto nel Centro e nel Sud, dove regioni come Campania, Puglia, Abruzzo e Umbria registrano le variazioni più significative, mentre alcune aree del Nord – in particolare Lombardia e Trentino Alto Adige – mostrano un lieve rallentamento.

La Lombardia rimane comunque la regione con il maggior numero di sfratti (6.574), seguita da Lazio (6.101) e Campania (4.595). A livello provinciale Roma mantiene il primato con 5.286 provvedimenti, davanti a Napoli (3.159), Torino (2.350) e Milano (1.726). Colpisce il dato di Pescara, che supera proprio Milano e si colloca al quarto posto nazionale. Tra le province che hanno contribuito in modo più significativo all’aumento del fenomeno spiccano Napoli (+598), Roma (+205), Bari (+171), Pescara (+153) e, tra le realtà umbre, proprio Terni (+96).

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