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Scoperte due nuove specie di funghi: "Città di Castello è laboratorio vivente di biodiversità"

Il micologo Giovanni Battista Galeotti li ha trovati e il biologo Andrea Rubini ha eseguito le analisi molecolari

Andrea Pescari

08 Novembre 2025, 13:02

Scoperte due nuove specie di funghi: "Città di Castello è laboratorio vivente di biodiversità"

Il micologo Giovanni Battista Galeotti e il biologo Andrea Rubini, a destra il fungo Pseudoserma franchetii

Scoperte due nuove specie di funghi nelle campagne di Città di Castello. Appartengono al genere Pseudosperma (Pseudosperma cupreum e Pseudosperma franchettii) e sono stati trovati in due ambienti umbri di eccezionale valore naturalistico, a pochi chilometri l’uno dall’altro. La scoperta porta la firma di due tifernatiGiovanni Battista Galeotti, micologo che ha individuato e descritto i nuovi organismi, e Andrea Rubini, biologo del CNR–Istituto di Bioscienze e BioRisorse di Perugia che ha eseguito le analisi molecolari confermando la loro unicità genetica. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista internazionale, Phytotaxa (consultabile a questo link).

I due ritrovamenti

Il primo nel Parco Naturale dei Laghi Spada, ecosistema ripariale del Tevere caratterizzato da pioppi, salici e ontani, Galeotti ha individuato, Pseudosperma cupreum, un fungo dal caratteristico cappello color rame, tonalità che ha ispirato il nome latino cupreum, derivato da cuprum, rame.

L'altro, Pseudosperma franchettii, proviene invece dal Parco di Villa Montesca, parco collinare a 400 metri di altitudine, fondato alla fine dell’Ottocento dal barone Leopoldo Franchetti, a cui la specie è dedicata. Questo storico parco, dove convivono conifere e latifoglie provenienti da tutto il mondo, è oggi un piccolo scrigno di biodiversità. Nel corso degli anni vi sono state rinvenute diverse specie rare e persino una precedente scoperta di Galeotti, il fungo, “Warcupia cupulata”, segno di una vitalità ecologica sorprendente. 

La famiglia Pseudosperma e le analisi genetiche

Il nome Pseudosperma franchetii, non è solo un omaggio a Leopoldo Franchetti - senatore del Regno e promotore di importanti iniziative educative e ambientali - ma anche un riconoscimento al luogo stesso del ritrovamento, Villa Montesca, simbolo di un legame tra cultura, natura e ricerca scientifica. Dal campo al laboratorio: la conferma genetica. Dopo il primo ritrovamento di, Pseudosperma cupreum, in un contesto simile, è stato il secondo ritrovamento a Città di Castello a consolidarne la classificazione come nuova specie. Le analisi genetiche condotte da Andrea Rubini hanno permesso di stabilire con certezza la distinzione molecolare delle due specie rispetto a quelle già note, collocandole in rami distinti dell’albero evolutivo dei funghi.

Le dichiarazioni

"L’Umbria e Città di Castello – precisano Galeotti e Rubini - si confermano quale laboratorio naturale di biodiversità. La presenza di nuove specie fungine in un’area tanto studiata dimostra che la natura ha ancora molto da rivelare. Città di Castello è così non solo custode di un importante patrimonio storico e paesaggistico, ma anche laboratorio vivente di biodiversità".

La notizia, senza dubbio di rilievo internazionale, ha suscitato grande soddisfazione anche a livello istituzionale. Il sindaco, Luca Secondi e l’assessore all’ambiente, Mauro Mariangeli, esprimono "le più sentite congratulazioni ai due tifernati esperti di micologia e ricerca per aver scoperto due nuove specie di funghi ed aver attribuito ad una di esse un nome, quello dei baroni Franchetti, simbolo ed orgoglio della comunità tifernate e dello straordinario luogo naturale di rara bellezza dove sorge Villa Montesca. Questi importanti risultati ci spingono sempre più - hanno concluso Secondi e Mariangeli - a proseguire con rinnovato impegno sul versante della valorizzazione e promozione delle eccellenze naturali e biodiversità di cui il nostro territorio è ricco". 

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