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Umbria capitale della sostenibilità. La presidente Proietti: "Abbiamo il mandato di redigere il parere del comitato delle Regioni sull'ambiente"

A Roma, nella Sala Zuccari del Senato, meeting di Fondazione Sorella Naturai e Guardie ambientali Custodi del Creato

Catia Turrioni

08 Novembre 2025, 08:11

Umbria  capitale della sostenibilità. La presidente Proietti: "Abbiamo il mandato di redigere il parere del comitato delle Regioni sull'ambiente"

L’Umbria è stata incaricata di redigere il parere del Comitato europeo delle Regioni sulle politiche ambientali. Ad annunciarlo, sottolineando l’importanza e il valore simbolico di questo riconoscimento per il Cuore verde d’Italia, è stata la presidente della Regione Stefania Proietti nel corso della seconda sessione del quinto meeting nazionale della Fondazione Sorella Natura e dell’Associazione nazionale Guardie ambientali volontarie “Custodi del Creato”, ospitato ieri nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica, a Roma.


L’evento, moderato dal direttore del Corriere dell’Umbria e del Gruppo Corriere, Sergio Casagrande, ha posto al centro del dibattito il tema Transizione energetica: le sfide economiche, sociali e infrastrutturali, riunendo istituzioni, mondo accademico e imprese in un confronto concreto sul futuro energetico del Paese, in prosecuzione della prima parte del convegno, svoltasi lo scorso 24 ottobre ad Assisi.

Ad aprire i lavori Ada Spadoni Urbani, vicepresidente della Fondazione, e Franco Cotana, presidente del comitato scientifico, che ha ricordato due principi cardine: “Non esiste sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica e sociale, e nessuna legge può imporre una sola tecnologia per raggiungere obiettivi comuni”.

Sono seguiti i saluti istituzionali. Susanna Pagiotti, presidente della Fondazione, ha spiegato come l’aggiunta della parola “sociale” al tema della transizione risponda alla necessità di considerare l’impatto sulle persone e sulle comunità, annunciando un progetto internazionale della Fondazione che prenderà avvio nel 2026. Il colonnello Bruno Erculei, direttore generale delle Guardie ambientali volontarie, ha ricordato l’impegno di circa 600 volontari, “custodi del creato” in costante crescita.

Marco Villani, magistrato e vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio, portando i saluti del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, ha sottolineato l’impegno del governo nel sostenere una filosofia che “compensi i rischi sociali della transizione” e ha ricordato il valore simbolico della recente reintroduzione del 4 ottobre, festa di San Francesco, come ricorrenza nazionale. Un messaggio di incoraggiamento è giunto anche dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano, che ha espresso apprezzamento per un evento volto a favorire un’autentica sensibilità ecologica.

Nel primo panel, dedicato alle relazioni tra educazione, economia, lavoro e legalità, la vicecomandante dell’Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei carabinieri, generale Simonetta De Guz, ha descritto una “domanda crescente di sicurezza ambientale” e la necessità di rafforzare la prevenzione contro reati che nel 2024 hanno superato i 40 mila casi. Il professor Saverio Ruperto, ordinario di Diritto civile alla Sapienza, ha ripercorso l’evoluzione giuridica del concetto di danno ambientale, dalla legge istitutiva del Ministero dell’Ambiente (1986) fino al Codice del 2006, che ha introdotto i principi di precauzione e prevenzione. L’onorevole Luca Squeri, segretario della X Commissione permanente della Camera dei Deputati, ha illustrato i progressi normativi più recenti, dalla bioenergia alla geotermia, fino alla legge sul nucleare sostenibile ora all’esame del Parlamento.

Il secondo panel ha affrontato il cuore tecnologico e infrastrutturale della transizione. L’ingegnere Massimo Derchi, chief infrastructure, engineering & construction officer di Snam, ha raccontato come, dopo la crisi energetica del 2022, l’Italia sia riuscita a sostituire il gas russo “potenziando stoccaggi, importazioni e rigassificazione in tempi record”. Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni, ha delineato il percorso della compagnia nella riconversione delle raffinerie obsolete in bioraffinerie, da Venezia a Gela e Livorno: “I biocarburanti sono un modello di sostenibilità integrata, ambientale, economica e sociale”. Il professor Nicola Massarotti, ordinario di Ingegneria all’Università Parthenope, ha evidenziato le potenzialità della geotermia, “fonte 100% italiana capace di ridurre drasticamente le emissioni”. Emanuele Emani, del Consiglio nazionale dei geologi, ha sollecitato una strategia nazionale sulle materie prime critiche, con “una nuova Carta mineraria, finanziamenti adeguati e formazione specialistica”.

Nelle conclusioni, l’europarlamentare Nicola Procaccini ha invitato a “coniugare sviluppo e bellezza”, riconoscendo nella fusione nucleare “la più grande sfida creativa dell’umanità”. Roberto Leoni, presidente emerito della Fondazione, ha chiuso il convegno richiamando le radici di “una saggia ecologia fondata su etica, scienza e tecnologia” e la necessità di proseguire il cammino di educazione ambientale avviato a tutti i livelli.

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