IL MARCHIO
Il cartellone pubblicitario in zona stadio Renato Curi
Galex è tornata. Dopo anni di buio è riapparsa la sagoma che ha fatto la storia dell'abbigliamento sportivo a Perugia e in tutta Italia. "Sorry, we are back", si legge nelle poche righe dei vari cartelloni pubblicitari sparsi per la città, che rimandano al sito (ancora in fase di costruzione) e alla neonata pagina Instagram.

Sullo sfondo una foto iconica: il pallone della Galex sul campo dello stadio Curi sotto il diluvio universale di quel 14 maggio 2000, data in cui il Grifo strappò una storica vittoria contro la Juventus, match che costò lo scudetto ai bianconeri. Secondo le prime indiscrezioni il brand sarebbe stato rilevato da un'azienda del Perugino e, la campagna pubblicitaria, consiglierebbe un lancio imminente sul mercato.

La Galex srl venne fondata nel 1995 da Alessandro Gaucci, al tempo amministratore delegato del Perugia Calcio del padre Luciano. Il nome deriva proprio dall'iniziale del cognome, G, e dal nome, Alex, del fondatore. Il marchio divenne sponsor tecnico del Grifo, firmando alcune delle maglie più celebri del club, diventate nel tempo veri e propri pezzi da collezione (si pensi al kit del 1998-1999 indossato, tra gli altri, da Nakata).

Oltre all'abbigliamento del Perugia, Galex sponsorizzò anche le altre squadre di proprietà della famiglia Gaucci, come Catania, Sambenedettese e Viterbese, oltre ad Arezzo, Ancona, Ascoli, Novara e Savona. Non solo calcio, la Galex produsse e commercializzò anche linee sportive di basket, pallavolo, nuoto e fitness. Il brand fallì nel 2006, dopo la crisi finanziaria che investì le società della famiglia Gaucci, mentre nel 2010 venne acquisito dalla Tecnosport Italia S.r.l. di Perugia. Ora Galex è pronta a scrivere un nuovo corso.
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