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Il progetto Un cavallo sotto gli alberi
Due pony, Nour e Red, tra carezze, sguardi e dolcezza, sono diventati i nuovi amici degli ospiti della residenza protetta Asp Opera Pia Muzi Betti di Città di Castello. È partito qui il progetto Un cavallo sotto gli alberi, un’iniziativa unica a livello nazionale che porta gli interventi assistiti con cavalli e pony direttamente nel parco secolare della struttura, offrendo agli anziani e alle persone con disabilità non autosufficienti l’opportunità di vivere un’esperienza di relazione e benessere a contatto con gli animali.

Il progetto, articolato in dieci incontri settimanali di due ore ciascuno, non prevede la messa in sella, ma punta sul miglioramento delle capacità motorie e relazionali attraverso attività di grooming e conduzione da terra del pony. L’obiettivo è promuovere la fiducia, la socialità e la riscoperta del proprio corpo in un contesto sereno e stimolante.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla presidente della Fise Umbria, Mirella Bianconi, e dalla responsabile di progetto, Antonella Piccotti, docente di Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattateall’Università di Perugia. Piccotti, da anni impegnata in progetti di sport inclusivo, coordina numerosi programmi di interventi assistiti con il cavallo anche a livello europeo.

"Considerato che la struttura dispone di un ampio parco – hanno spiegato Bianconi e Piccotti durante la presentazione del progetto, alla presenza della presidente dell’Asp Muzi Betti Annalisa Lelli, del direttore sanitario Michele Cacioni, del sindaco Luca Secondi e dell’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti – abbiamo deciso di trasferire i cavalli direttamente qui, per rendere più semplice la partecipazione degli ospiti e favorire un coinvolgimento pieno. Gli incontri sono pensati per stimolare collaborazione, disciplina, autocontrollo e concentrazione attraverso il gioco, il disegno e gli esercizi psicomotori".
A metà percorso, i risultati sono già incoraggianti: molti ospiti hanno raccontato di sentirsi più rilassati, sereni e motivati, con miglioramenti evidenti anche nella postura, nella coordinazione e nell’equilibrio. Ma soprattutto, si è creato un clima di grande socialità, con nuovi legami, sorrisi e momenti di condivisione.
"Questo progetto – hanno aggiunto Bianconi e Piccotti, affiancate dalle tecniche del Centro Equestre Caldese Veronica Cenciarini, Matilde Faverio ed Elisa Ricci – ha portato un’ondata di energia e benessere, dimostrando quanto il rapporto con gli animali, e in particolare con il cavallo, possa essere prezioso nella terza età".

Grande soddisfazione è stata espressa anche da Annalisa Lelli e Michele Cacioni: "Siamo felici di aver attivato un’iniziativa così innovativa. Per i nostri ospiti, il contatto con il cavallo è fonte di stimolazione sensoriale e motoria, ma anche un potente fattore di benessere psicologico. Vedere i loro sorrisi e la ritrovata vitalità è la conferma che abbiamo intrapreso la strada giusta".
Il sindaco Luca Secondi e l’assessore Benedetta Calagreti hanno infine ringraziato i promotori, sottolineando "il grande valore sociale e terapeutico del progetto" e il legame speciale che si è creato tra gli ospiti e i due pony. "Questo parco bellissimo – hanno concluso – è diventato un laboratorio di buone pratiche umane e relazionali, un esempio concreto di integrazione tra assistenza, natura e innovazione".
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