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Prende forma la Perugia pensata dai cittadini: ecco i Laboratori di comunità, ultimo step prima delle Case di partecipazione. "I magnifici 100 al lavoro per la città del domani"

Il progetto è il primo punto delle linee programmatiche della sindaca Vittoria Ferdinandi: "Non è uno slogan"

Gabriele Burini

29 Ottobre 2025, 12:06

Prende forma la Perugia pensata dai cittadini: ecco i Laboratori di comunità, ultimo step prima delle Case di partecipazione. "I magnifici 100 penseranno la città del domani"

La sindaca Vittoria Ferdinandi alla presentazione dei Laboratori di comunità

Il primo punto delle linee programmatiche di Vittoria Ferdinandi prende sempre più piede, giorno dopo giorno. Quella partecipazione della cittadinanza tanto cercata dalla nuova amministrazione, “strumento democratico, razionale ed efficace per affrontare le sfide della società complessa”, adesso trova anche un riferimento temporale: fine 2026. “Meglio se per l’estate”, l’augurio della sindaca di Perugia. E’ questa infatti la data per cui, salvo imprevisti, diventeranno operative le Case della partecipazione.
Per arrivare a sistema, intanto, si dovrà passare per i Laboratori di comunità. Da oggi, e fino al 30 novembre, tutti i cittadini residenti o domiciliati a Perugia, dai 16 anni in su, potranno candidarsi per entrare a far parte dei “magnifici 100” che verranno estratti a sorte in seduta pubblica il 9 dicembre per comporre i cinque Laboratori, composti da un massimo di 20 persone l’uno, che formuleranno proposte su sedi, funzioni e modalità di gestione delle Case.

I dettagli e il cronoprogramma dei Laboratori sono stati illustrati ieri in conferenza stampa alla Sala dei Notari, alla presenza, oltre che della sindaca, del direttore generale Roberto Gerardi, del dirigente dell’Unità operativa Segreteria organi istituzionali, Comunicazione e Partecipazione Emilio Buchicchio, della professoressa Alessandra Valastro (responsabile del progetto di ricerca-azione su processi e organismi partecipativi nel territorio comunale) e dell’assessore alla Smart city e all’Innovazione tecnologica, Andrea Stafisso. Ogni Laboratorio, dopo una serata comune per la formazione (l’11 dicembre al Family e community hub in via Diaz), si riunirà almeno tre volte tra gennaio e marzo con l’ausilio di facilitatori e presenterà l’esito del lavoro in un’assemblea pubblica in cui tutti i cittadini potranno esprimersi. Dopo questo confronto, prenderanno corpo cinque proposte partecipate da sottoporre all’amministrazione comunale nel mese di maggio. Ma non saranno solo i cittadini coinvolti nei Laboratori ad avere voce in capitolo. Tutti gli interessati potranno esprimere le loro idee sulle Case della partecipazione tramite due strumenti: la Bacheca delle proposte, spazio web dedicato (https://smartcity.comune.perugia.it/public/proposals), e un incontro pubblico organizzato con metodo Bar Camp (24 gennaio), prima dell’avvio dei Laboratori stessi, dove chiunque potrà iscriversi come relatore.

Il progetto
“La partecipazione non è mai stata uno slogan - ha detto Ferdinandi - Noi dobbiamo domandarci cosa e chi stiamo rappresentando in questo momento. In Italia più del 50 per cento degli aventi diritto non va a votare, e tanta di questa distanza ha a che vedere col fatto che i cittadini non credono più che la politica sia capace di ascoltare e modificare le condizioni di vita. Il nostro compito è interrompere questo processo e tornare a sentirci responsabili della cosa pubblica. I perugini ci hanno chiesto che le Case di partecipazione siano un luogo dove tornare a essere comunità. Ad oggi non possiamo sapere cosa saranno, perché dovranno essere il percorso di un dialogo”. Il cronoprogramma è esteso su tre anni e dovrà “accompagnarci alla costruzione delle Case di partecipazione. I magnifici 100 che verranno selezionati dovranno pensare cosa, quante e dove saranno queste case, e quali ruoli e obiettivi si dovranno prefiggere. Il vero obiettivo - ha proseguito la sindaca Ferdinandi - è arrivare a stilare il bilancio partecipativo. Significherebbe pensare di indirizzare le risorse nel modo meno sbagliato. La partecipazione però non dovrà essere di parte, ma coinvolgere anche coloro che non hanno fatto parte del nostro processo di vittoria. Non saranno le Case dell’amministrazione, ma permettetemi di dire le Case del popolo. Questa amministrazione vuole far tornare le persone al centro, gli stiamo dando tutti gli strumenti che potevamo ampliando la partecipazione anche ai ragazzi di 16 e 17 anni”.


Per il direttore Gerardi, “la partecipazione è stata uno dei primi temi che ha portato alla riorganizzazione della macchina comunale, con la creazione dell’Ufficio della Partecipazione”.
“Oggi prende il via la seconda fase del progetto Perugia Partecipa - ha spiegato la professoressa Valastro - Fino al 30 novembre i cittadini potranno presentare la propria candidatura per entrare a far parte dei cinque Laboratori di cittadini, che attraverso incontri facilitati dagli esperti del gruppo di lavoro dell’Università riceveranno dapprima una formazione specifica, incontreranno la cittadinanza intera, lavoreranno a bozze di proposte che confronteranno nuovamente in incontri territoriali, e concluderanno il loro lavoro con Documenti di proposta partecipata da presentare all’amministrazione per l’approvazione”.
“Questa volta i cittadini sono chiamati ad assumere un impegno se risponderanno all’avviso pubblico – ha rilevato il dirigente Buchicchio - Entrare a far parte dei Laboratori significa dare disponibilità a partecipare a un percorso in vari step. I partecipanti saranno comunque supportati sotto il profilo formativo e attraverso la facilitazione da parte di esperti dell’Ateneo perugino”.
Infine, l’assessore Stafisso ha spiegato il lancio dello spazio web dedicato alle proposte delle Case di partecipazione, “che consente di vedere le idee fatte dai cittadini su diversi argomenti. Gli utenti, semplicemente con lo Spid, potranno presentare proposte, votare e commentare quelle di altri. Con questa piattaforma, un domani arriveremo ad avere una Perugia pensata dai cittadini”.

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