Politica
Stefano Bandecchi, sindaco di Terni
“A Terni si farà lo stadio e si farà la clinica, non ci sono dubbi!”. Il sindaco Stefano Bandecchi prosegue dritto per la sua strada. Senza mezzi termini, come suo solito, porta avanti la battaglia e scuote la Regione. Ieri, poco prima di entrare a palazzo Spada, in consiglio comunale, ha espresso chiaro e tondo come la pensa al riguardo: “La Regione ha fatto un casino sul nulla. Non ci metto niente e farle scacco matto”. E ancora: “Se ritiriamo la determina, (oggetto del ricorso al Tar da parte di palazzo Donini, ndr) dopo tre minuti ce n’è un’altra pronta. Ci sono 80 posti per la sanità privata convenzionata in provincia di Terni più altri 40 autorizzati. La Regione è confusa e tutte le cliniche a Perugia sono in deroga.
La Regione se non vuole che venga fatta questa operazione, deve togliere gli 80 posti letto disponibili per la sanità privata”. Quindi il confronto con la presidente Proietti: “Con Stefania Proietti parlo da tre giorni. Credo che arriveremo ad una conclusione molto presto. E’ chiaro però che c’è di mezzo una conferenza dei servizi decisoria. Certo, lo sgarbo di parlare con la tifoseria senza parlare con le istituzioni non lo farei, fossi in lei”. Bandecchi venerdì scorso aveva inviato una missiva alla presidente Proietti chiedendo un incontro “da fare ancora prima di quello con la Ternana Calcio”.
Oggi però la governatrice si recherà a Roma per incontrare la proprietà della Ternana Calcio, la famiglia Rizzo, e fare chiarezza sull’operazione stadio-clinica. E Bandecchi che farà?
“La presidente Proietti mi ha chiamato e ha detto di aver ricevuto oggi (ieri per i lettori, ndr) la mia richiesta di incontro”. A breve dunque potrebbe esserci un faccia a faccia sulla questione.
Ieri intanto a palazzo Spada è arrivato Massimo Ferrero, dello staff Ternana Calcio, con lui anche Sergio Anibaldi, punto di riferimento del progetto stadio-clinica.
Difficile pensare che si sia parlato solamente di calcio giocato, come fatto intendere dallo stesso Ferrero.
Da qui al consiglio comunale, dedicato tutto al caso stadio-clinica e terminato con l’approvazione di un atto di indirizzo presentato dal gruppo Fratelli d'Italia “per la tutela e prosecuzione del progetto di partenariato pubblico-privato per il nuovo stadio e la clinica privata, a salvaguardia dell’interesse pubblico”. Il progetto deve proseguire, in sintesi la sostanza dell’atto. Nel documento si fa la storia della vicenda fino alla recente nota dell’Avvocatura della Regione con la contestazione della validità della determina dirigenziale “aprendo, di fatto, un contenzioso istituzionale e giuridico tra Regione e Comune e generando incertezza e rallentando l’attuazione del progetto”.
Nell’atto si ritiene dunque che: “Il Comune di Terni debba riaffermare il proprio impegno nel garantire la continuità amministrativa e la piena esecuzione del progetto stadio-clinica. E’ necessario evitare che divergenze istituzionali o interpretazioni politiche possano compromettere un progetto strategico per la città. Il consiglio comunale di Terni impegna dunque il sindaco e la giunta a confermare formalmente l’interesse pubblico dell’intervento nuovo stadio e clinica e a promuovere un tavolo tecnico-istituzionale Comune–Regione, finalizzato a chiarire definitivamente i profili amministrativi della clinica privata strumentale a garantire la prosecuzione dell’intera operazione stadio-clinica nel rispetto delle competenze reciproche”.
Da segnalare l’intervento del capogruppo di FdI Roberto Pastura: dito puntato contro Pd e M5s che hanno votato contro l’atto: “Dal 2021 che si parla di questo tema e - rimarca Pastura - non possiamo accettare che dopo quattro anni qualcuno voglia rimetterlo in discussione.
Serve visione, non propaganda; serve fiducia, non sospetto”.
Sulla vicenda spunta anche l’idea di Francesco Maria Ferranti, capogruppo di Forza Italia e vicepresidente della Provincia: “Tutto il consiglio comunale sotto la sede della Regione”.
“L’obiettivo – spiega Ferranti – è quello di dare un segnale forte e unitario da parte della città, in linea con la manifestazione d’interesse pubblica approvata dal precedente consiglio comunale con 29 voti favorevoli e 3 astensioni, a testimonianza di una larga convergenza politica. In quella circostanza, infatti, anche le forze di sinistra oggi al governo della Regione avevano espresso voto favorevole. Questo atto – spiega Ferranti – rappresenterebbe in modo chiaro e deciso quello che è il sentimento di una città. Sarebbe un gesto simbolico ma forte, in grado di dare voce a Terni di fronte a una gestione regionale che appare miope e penalizzante. E’ indispensabile – conclude Ferranti – che la giunta regionale cambi posizione e rinunci a svolgere un’attività che penalizza gli interessi e le esigenze di Terni e della sua provincia”.
Vedremo cosa accadrà nel corso delle prossime ore. Nel frattempo lo stesso sindaco, durante il suo intervento a palazzo Spada, ha indicato in martedì 11 novembre la possibile collocazione dell’udienza al Tribunale amministrativo regionale, dopo l’impugnazione della determina comunale da parte della Regione dell’Umbria.
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