Camminano sospesi tra le nuvole del Pian Grande per quasi 2 chilometri, precisamente 1.870 metri. Impresa sportiva a Castelluccio (Norcia) per cinque atleti che hanno “passeggiato” a 300 metri di altezza su una fettuccia larga appena 2 centimetri. L’incredibile prova gli è valsa il record italiano della disciplina higline, che era fermo da una decina di anni a 1.400 metri di lunghezza. Uno degli atleti coinvolti, però, si tratta del trentino Carlo Cozzio, è andato molto oltre, percorrendo bendato i 1.870 metri di fettuccia sospesa nel vuoto. Le immagini che raccontano l’impresa sono state messe a disposizione da Alessia Festi e, oltre a essere di incredibile bellezza, raccontano anche di come l’uomo possa realizzare imprese apparentemente impossibili in contesti paesaggistici di grande pregio senza lasciare dietro di sé tracce.
Il progetto “2k su Castelluccio di Norcia” nasce da un’idea di Davide Spaccasassi, che ha realizzato il record di highline nel cuore dei Sibillini insieme ai connazionali Cozzio e Giuseppe Di Bella, allo spagnolo Javier Carmona e all’argentino Julian Caleau. Sostenuti da numerose realtà, si va dalla dalla Bcc del Piceno fino a Flow, shows ed events, passando per Outdoor magazine, Spider slacklines, Ottozampe, Brazz, Pennente outdoor, Out of optics e Nlg, atleti e organizzatori del progetto hanno spiegato che “il montaggio della linea è stato realizzato con un complesso sistema di rigging, curato da un team di professionisti, nel pieno rispetto dell’ambiente naturale del Parco dei Sibillini”, tant'è che “tutte le operazioni si sono concluse senza lasciare alcuna traccia permanente sul territorio”.
Se l'impresa dei cinque atleti è valsa il record italiano, a superarsi è stato Cozzio, l'atleta che l'ha percorso bendato: l'incredibile prova atletica e mentale, infatti, non ha precedenti nella storia della highline, tanto da fargli stabilire “un record mondiale assoluto”, hanno comunicato gli organizzatori del progetto. E in questo quadro, non è un caso che "2k su Castelluccio di Norcia" sia già al centro del documentario in fase di lavorazione diretto da Thomas Lattuada. Nelle immagini, che saranno presentate nel 2026 nei festival dedicati all'outdoor e alla montagna, si ripercorrerà “la genesi e la realizzazione del progetto, intrecciando aspetti umani, tecnici e paesaggistici”.