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Festival internazionale per la parità di genere, in Umbria già certificate 256 imprese e 463 unità locali

Il panel promosso dal Comitato per l'Imprenditoria Femminile (Cif) della Camera di Commercio dell'Umbria ha messo a confronto istituzioni e aziende sui risultati concreti della certificazione

Claudia Boccucci

16 Ottobre 2025, 16:12

Festival internazionale per la parità di genere, in Umbria già certificate 256 imprese e 463 unità locali

Ha preso il via nella magnifica Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni il Festival internazionale per la parità di genere, tre giorni dedicati alle buone pratiche per costruire una società inclusiva e sostenibile. Tra i protagonisti della prima giornata la Camera di Commercio dell'Umbria, che ha curato il panel "La certificazione della parità di genere. Un'opportunità per le imprese", organizzato dal Comitato per l'Imprenditoria Femminile con il contributo di dell'Associazione Italiana per la Direzione del Personale Umbria (Aidp). Il Segretario generale della Camera di Commercio dell'Umbria, Federico Sisti, ha aperto i lavori ringraziando l'organizzazione del Festival e sottolineando "la qualità e la concretezza di un confronto che mette finalmente al centro la dimensione economica della parità". "Se una volta un imprenditore senza figli maschi vedeva l'azienda destinata a chiudere – ha ricordato Sisti – oggi per fortuna non è più così. La parità è diventata un fattore di crescita e di sostenibilità per il futuro".

(Federico Sisti)

Nel suo intervento di apertura, Sisti ha ribadito che la certificazione di parità di genere non è solo un riconoscimento formale, ma "una leva concreta per migliorare produttività, reputazione e benessere aziendale. Le imprese umbre stanno dimostrando di voler crescere anche su questo fronte". Ha inoltre annunciato, di concerto con la Regione Umbria, un programma formativo dedicato ad accrescere il numero di imprese certificate, in linea con gli obiettivi del Pnrr e con la strategia nazionale di Unioncamere. Secondo i dati illustrati da Maria Valeria Pennisi, dirigente di Dintec – il consorzio per l'innovazione tecnologica in house di Unioncamere, Camere di commercio ed Enea – a giugno 2025 sono 9.795 le aziende certificate in Italia, di cui 256 umbre. A queste si aggiungono 463 unità locali umbre di imprese con sede legale in altre regioni, a conferma della crescente attenzione del sistema produttivo regionale verso la cultura dell’inclusione. In Italia, il 15% delle aziende certificate appartiene alla categoria delle grandi imprese, il 32% alle medie, il 38% alle piccole e il 15% alle micro imprese.

(Maria Valeria Pennisi)

Un sistema che premia chi investe sulle persone

Pennisi ha illustrato nel dettaglio il funzionamento del sistema di certificazione, fondato su sei aree tematiche: governance, processi HR, equità retributiva, opportunità di crescita e inclusione, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. "Per ottenere la certificazione è necessario raggiungere almeno il 60% del punteggio complessivo - ha spiegato la dirigente di Dintec .- A partire da 33 indicatori qualitativi e quantitativi che valutano in modo differenziato le politiche aziendali in base alla dimensione dell'impresa". Tra i vantaggi più rilevanti, Pennisi ha ricordato gli sgravi contributivi fino all'1% dei versamenti dovuti e un massimo di 50mila euro annui, il punteggio premiale per l'accesso a fondi europei e nazionali, e la riduzione del 20% della garanzia fideiussoria nelle gare pubbliche. "Si tratta di strumenti concreti – ha sottolineato – che collegano la parità di genere alla competitività, premiando chi sceglie di investire sulle persone". 

Le piccole imprese sorprendono

Da Monica Onori, dirigente di Si.Camera collegata da remoto, è arrivata una riflessione sul dato più inaspettato: "La vera sorpresa sono state le piccole imprese: rappresentano il 38% delle aziende certificate. Questo ci dice che il cambiamento parte dal basso, da chi vive ogni giorno la gestione delle risorse umane e capisce quanto la parità migliori l'efficienza". Onori ha anche annunciato l'arrivo di nuove regole nella pubblica amministrazione per incentivare ulteriormente la certificazione, tra cui la copertura delle spese di formazione del personale sui temi dell'equità e dell'inclusione.

(Monica Onori collegata da remoto)

Un ecosistema in evoluzione

Sisti ha evidenziato che in Umbria "si sta creando un vero ecosistema della parità di genere, che vede la convergenza tra pubblico e privato, formazione e impresa, con un ruolo crescente delle giovani generazioni per le quali la parità è ormai un valore acquisito". "Per le altre fasce d'età – ha aggiunto – serve ancora formazione, ascolto e iniziativa. La Camera di Commercio è decisa a fare con coerenza e fino in fondo la sua parte, mettendo a disposizione dati, strumenti e occasioni di crescita". 

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