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Impiantati a Perugia i primi "pacemaker" per combattere il dolore

L'Azienda Ospedaliera di Perugia ha sviluppato una tecnologia innovativa per il trattamento del dolore cronico

Claudia Boccucci

14 Ottobre 2025, 14:51

Impiantati a Perugia i primi "pacemaker" per combattere il dolore

"Il neurostimolatore funziona in modo simile a un pacemaker cardiaco", è quanto ha affermato il responsabile del Centro, il Dott. Massimo Renzini, nel tentare di spiegare in parole semplici, l'innovativa tecnologia sviluppata dall'Azienda Ospedaliera di Perugia. In sintesi, si tratta di una specie di "pacemaker" per combattere il dolore cronico: "È costituito da un generatore di impulsi impiantato sottocute, che invece di regolare il battito cardiaco, invia impulsi elettrici per bloccare e modulare i segnali di dolore attraverso elettrodi posizionati nel midollo spinale o in prossimità di nervi specifici", continua il Dott. Renzini. 

Una nuova speranza per i pazienti con dolore refrattario alle terapie convenzionali che, grazie ai primi impianti di neurostimolatori occipitali e sacrale, potranno trattare i dolori cronici senza ricorrere ai farmaci. "Gli interventi eseguiti rappresentano un importante passo avanti per il trattamento del dolore cronico - ha spiegato il Dott. Massimo Renzini .- L'implementazione di procedure e tecniche innovative ha consentito di trattare pazienti molto complessi, non chirurgici e non responsivi ad altri tipi di terapie, personalizzando le cure con lo scopo di prevenire l'evoluzione della patologia e migliorare la qualità di vita".

Il primo impianto è stato effettuato su una paziente di 46 anni con grave sintomatologia dolorosa pelvica, conseguente a complicanze post-operatorie da resezione del colon-retto del 2019. Dopo numerosi trattamenti inefficaci presso strutture di alta specialità in Toscana e Lombardia, la paziente ha trovato sollievo grazie a questa innovativa procedura. "L'intervento, eseguito in anestesia locale con guida radiologica, ha previsto il posizionamento di due elettrocateteri in sede sacrale attraverso il forame coccigeo, con eventuale estensione peridurale lombare per il controllo del dolore addominale - ha spiegato l'ospedale .- Il generatore, posizionato in tasca sottocutanea sopra-glutea o addominale, funziona autonomamente dopo la programmazione, ma il paziente può personalizzare la terapia modificando in tempo reale l'intensità della neurostimolazione tramite un apposito telecomando. La procedura richiede una degenza media di 3 giorni". Il secondo caso invece, ha riguardato un paziente di 76 anni affetto da grave forma di emicrania cronica, non responsiva a farmaci, tossina botulinica e blocchi antalgici, che offrivano sollievo solo temporaneo.

Gli interventi di impianto sono stati eseguiti dal dott. Massimo Renzini in collaborazione con la dott.ssa Giulia Pedini, presso la sala operatoria del Centro di Medicina del Dolore di Anestesia e Rianimazione, con il supporto del personale infermieristico della struttura e dei tecnici di radiologia. Soddisfazione anche da parte del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Perugia, Dott. Antonio d'Urso: "Mi congratulo con tutto il team del Centro di Medicina del Dolore per aver portato nella nostra struttura uno dei trattamenti più innovativi nel campo della medicina del dolore. Questi interventi rappresentano un'eccellenza che colloca l'Azienda Ospedaliera di Perugia all'avanguardia nella cura del dolore cronico". 

I complimenti giungono anche dalla Presidente della Regione, Stefania Proietti, che sottolinea: "È motivo di orgoglio per tutta la nostra regione poter garantire ai cittadini umbri tecnologie e competenze di questo livello offrendo speranza concreta a pazienti che fino a ieri non avevano alternative terapeutiche efficaci e si ricavano fuori regione". 

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