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UMBRIA

La sanità dà segnali di ripresa: più prestazioni contro le liste d'attesa

I numeri arrivano dal report Gimbe sullo stato di attuazione dei servizi previsti dal Pnrr. Case della salute e ospedali di comunità: adempimenti sopra la media

Alessandro Antonini

10 Ottobre 2025, 15:55

La sanità dà segnali di ripresa: più prestazioni contro le liste d'attesa

La sanità umbra cambia marcia. Sul fronte delle liste d’attesa e dell’assistenza sul territorio arrivano due segnali distinti ma convergenti sulla tesi del cambio di passo. Sebbene restino ancora tanti i problemi da risolvere, emergono numeri e indicatori promettenti. Anche rispetto alla situazione delle altre regioni. Il primo disco verde arriva dall’ultimo report della Fondazione Gimbe, ente “terzo” nel monitoraggio e nell’analisi delle prestazioni sanitarie.

Vengono attinti di dati Agenas al 30 giugno 2025 e che riguardano servizi e strutture finanziati anche con risorse Pnrr.
“A fronte di una programmazione complessiva di 16 ospedali di comunità, sette (44%) sono stati dichiarati attivi dalla Regione”, fa sapere Gimbe. La media italiana di attuazione in questo caso è del 26%. E ancora: il 100% delle centrali operative territoriali sono pienamente funzionanti e certificate. Questo è un dato omogeneo in tutto il suolo nazionale.
Rispetto a “una programmazione complessiva di 22 case di comunità, sei (27,2%) di queste hanno attivato almeno un servizio, cinque (22,7%) hanno attivato tutti i servizi obbligatori di cui due con presenza di medici e infermieri”, fa sapere Gimbe. Anche qui si va sopra la media italiana: nel complesso del Belpaese solo il 12,7% delle 1.723 case della salute programmate ha attivato tutti i servizi previsti e di queste solo 46 (2,7%) dispongono di personale medico e infermieristico. Fotografia anche questa, lo ricordiamo, al 20 giugno 2025. C’è da dire che i dati non sono ascrivibili in toto alla precedente e l’attuale amministrazione.

Liste d’attesa

E’ invece il question time del consiglio regionale di giovedì 10 ottobre a fornirci elementi su quanto fatto in tema di prestazioni sospese. La consigliera regionale Pd Letizia Michelini ha interrogato la presidente della giunta regionale Stefania Proietti per sapere se sono confermati i dati dell’Usl 1 sull’incremento delle prestazioni. Nei primi 7 mesi del 2025 c’è stato un +7% di produzione complessiva pari a oltre 12 mila prestazioni aggiuntive, tra diagnostica e visite delle prestazioni tracciate, esclusivamente frutto di azioni interne senza ricorso al privato. C'è stata inoltre una riduzione di quasi 12 mila percorsi di tutela (da 45 mila del 16 giugno a 33.881 del 22 settembre), il recupero delle 8 mila prestazioni residue del 2024 e la riduzione delle ricette Rao scadute da 3.500 a 1.300. “Confermo i dati comunicati dalla Asl Umbria 1. Non ci sono più - ha affermato la governatrice con delega alla sanità - prestazioni derivanti dal 2024. Le prestazioni in attesa sono circa 13 mila 268: nessuna di queste è urgente e sono solo le 170 prestazioni di classe B breve da erogare entro dieci giorni. La parte più consistente del lavoro per questi recuperi è stata svolta con risorse interne, in quanto il ricorso al privato, come previsto dalle norme regionali, è stato lasciato come misura aggiuntiva e sostitutiva”.

Nel 2025 la Usl Umbria 1 - ha fatto sapere la Regione - ha stanziato: 617 mila euro per l'assunzione di personale e per l'acquisto di prestazioni di specialistica ambulatoriale dall'azienda ospedaliera di Perugia (perché le aziende ormai lavorano in integrazione); 4,9 milioni per la produttività aggiuntiva riferita alla dgr 259/2025; 1,3 milioni per i privati accreditati nel rispetto delle indicazioni regionali della dgr 825/2025; 55 mila euro per gli specialisti ambulatoriali. “Le azioni messe in campo dalla Usl Umbria 1 sono di respiro regionale ed anche la Usl Umbria 2 e le aziende ospedaliere stanno operando con le stesse modalità e in interazione per l'efficientamento e la riorganizzazione interna”, ha spiegato Proietti. L'accordo tra le aziende sanitarie e territoriali e i medici specialisti ambulatoriali interni sottoscritto con il Sumai è operativo, come riportato già in queste pagine. Attivo anche il coinvolgimento del privato accreditato da parte delle aziende territoriali come integrazione per alcune prestazioni particolarmente delicate, quelle dove sono più alte le liste d'attesa. Funziona anche l'accordo fra l'azienda sanitaria territoriale e l'azienda ospedaliera del territorio di riferimento. La stessa Michelini ha ribadito che ci sono “più visite disponibili, funziona la riorganizzazione”.

Piano di controllo

“La Regione insieme alle quattro aziende sanitarie sta provvedendo a revisionare gli ambiti di garanzia, a completare le distinzioni fra prestazioni di primo e secondo livello, ad aggiornare le procedure per le richieste di controllo, a revisionare le agende di primo e secondo livello con i professionisti, a implementare le procedure di validazione della presenza del quesito diagnostico, a migliorare le procedure per il funzionamento del Cup e pianificare il piano di appropriatezza prescrittiva”, ha concluso la presidente.

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