Attualità
Si è parlato di crisi dell’editoria, di informazione ai tempi dei chatbot e delle nuove sfide del giornalismo nel corso di Igorà - Tutti in piazza, il programma radiofonico di Igor Righetti andato in onda giovedì 9 ottobre su Rai Radio1. Il direttore del Corriere dell’Umbria e del Gruppo Corriere, Sergio Casagrande, è stato invitato a intervenire per raccontare l’esperienza positiva del Corriere che, in un contesto segnato dal calo degli investimenti pubblicitari e dalla crisi della carta stampata, ha saputo rilanciarsi distinguendo nettamente i prodotti cartacei da quelli digitali, puntando su contenuti editoriali differenziati, di qualità e ben riconoscibili.
Secondo il direttore Casagrande, non si tratta di una crisi dell’editoria, ma di una rivoluzione epocale. La chiave per affrontarla è smettere di inseguire i social e il web, e imparare invece a convivere con essi, valorizzando ciò che i giornali possono offrire in più: approfondimento, verifica delle fonti, presenza sul campo. “L’informazione non può ridursi a quattro righe generate da un algoritmo. Il giornalista – ha spiegato – deve trasformarsi in un investigatore della notizia, distinguendosi per originalità e rigore”.
L’influencer Lorenzo Castelluccio, presente negli studi di Radio Rai1, ha chiesto al direttore Casagrande quanto i social siano importanti per un quotidiano, visto anche che il Corriere ci sta puntando molto. “L’uso strategico dei social è fondamentale. L’importante è che dietro ci sia un’informazione verificata – ha puntualizzato Casagrande – Il Gruppo Corriere ha creato una redazione interna di social manager, ottenendo un forte aumento di follower e visibilità”. Ma il direttore ha voluto sottolineare: “Senza qualità, nessuna piattaforma può salvare l’informazione”.
Nonostante le sfide poste dall’IA e dai grandi aggregatori, il direttore si dice fiducioso: i lettori non scompaiono, anzi, aumentano. Il problema è che non sempre pagano. Tuttavia, fenomeni come il ritorno al cartaceo negli Stati Uniti lasciano intravedere una resistenza culturale e una domanda ancora viva di informazione autentica. Ospite del programma anche Michele Pinto, direttore dei quotidiani digitali del gruppo Vivere, al quale Igor Righetti ha chiesto, tra le altre cose, se con l’intelligenza artificiale si rischiasse una deriva dell’informazione. “Non credo – ha evidenziato Pinto – Se usata bene, un po’ come si utilizza anche un correttore di Word, l’intelligenza artificiale può aiutarci a scrivere meglio e più in fretta. Questo ci permette di dedicare più risorse e più tempo ad andare sul campo e fare vero giornalismo”. Clicca qui per recuperare l'intervento del direttore Casagrande a Igorà.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy