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Lutto

Addio a Paolo Bonacelli, scomparso a 88 anni l'attore che ha vissuto la storia del cinema

Era ricoverato all'Ospedale San Filippo Neri di Roma

Claudia Boccucci

09 Ottobre 2025, 12:39

Addio a Paolo Bonacelli, scomparso a 88 anni l'attore che ha vissuto la storia del cinema

Aveva 88 anni ed era ricoverato all'Ospedale San Filippo Neri di Roma. Il cinema italiano piange la scomparsa di Paolo Bonacelli, l'attore che ha attraversato tutte le epoche e gli stili della settima arte. La notizia è stata diffusa dalla moglie, Cecilia Zingaro, che ha sempre condiviso con lui una vita discreta e lontana dai riflettori. Bonacelli che aveva attraversato intere generazioni di registi e stili narrativi, lascia un'eredità di oltre 120 film, innumerevoli produzioni teatrali e televisive, e un marchio indelebile impresso su capolavori controversi e commedie intramontabili.

La vita

Nato il 28 febbraio 1937 a Civita Castellana, in provincia di Viterbo, Paolo Bonacelli proveniva da una famiglia borghese lontana dal mondo dello spettacolo. Suo padre era un direttore di banca, mentre la madre lavorava come ragioniera e nessuno dei suoi fratelli masticava il linguaggio artistico. Cresciuto in un ambiente stabile e tradizionale, il giovane Paolo si trasferì presto a Roma per studiare all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, dove affinò le sue doti interpretative. Fu proprio in questi anni formativi che Bonacelli scoprì la passione per il teatro, un amore che lo accompagnò per tutta la vita e che lo rese un interprete raffinato, capace di passare dal dramma alla commedia con naturalezza disarmante. La sua carriera iniziò negli anni Sessanta, con i primi passi sul palcoscenico e piccole parti al cinema. Bonacelli si impose presto come un attore "ubiquo", uno di quei talenti che popolano i set senza mai rubare la scena principale, ma elevandola con la propria presenza magnetica. Oltre 100 crediti cinematografici a suo nome testimoniano una longevità invidiabile, che lo vide collaborare con i maestri del cinema italiano e internazionale. 

La carriera, da Pasolini a Benigni

La sua filmografia è un viaggio attraverso la storia del cinema, dai film d'autore più provocatori alle commedie popolari che hanno segnato l'immaginario collettivo. Il suo ruolo più controverso e memorabile arrivò nel 1975 con Salò o le 120 giornate di Sodoma, l'ultima opera di Pier Paolo Pasolini, in cui interpretò il Duca de Blangis, una figura di sadico potere che contribuì a rendere il film un'opera cult e divisiva. Quel personaggio, intriso di oscurità e critica sociale, segnò Bonacelli come attore capace di affrontare temi estremi senza compromessi. Negli anni Settanta e Ottanta, Bonacelli collaborò con registi del calibro di Francesco Rosi in Cristo si è fermato a Eboli (1979), dove diede vita a un ritratto complesso di un funzionario meridionale, e con Alan Parker in Midnight Express (1978), un thriller internazionale che lo portò sui mercati esteri. La sua versatilità si misurò anche nell'indimenticabile Leonardo Da Vinci in Non ci resta che piangere (1984) di Massimo Troisi e Roberto Benigni, dove rubò la scena con un umorismo surreale e tagliente. Anni dopo, nel 1991, tornò con Benigni in Johnny Stecchino, consolidando il suo status di "attore di servizio" nelle farce all'italiana. Il nuovo millennio non lo vide rallentare, Bonacelli apparve in Night on Earth (1991) di Jim Jarmusch, in Mission Impossible III (2006) di J.J. Abrams, e in The American (2010) accanto a George Clooney. Tra le sue ultime interpretazioni spicca il ruolo nel film Comandante (2023) di Edoardo De Angelis. Al teatro, Bonacelli fu un pilastro, il lavoro con i registi come Mauro Bolognini, Michelangelo Antonioni e Mario Monicelli e il Nastro d'Argento nel 1992 come miglior attore non protagonista lo consacrano a interprete "irresistibile".

La vita privata 

Custodì gelosamente la sua sfera privata, lontana dalle cronache rosa e dai gossip. Sposato con Cecilia Zingaro, un'attrice e compagna di una vita, Bonacelli condivise con lei momenti di serenità lontano dai set. Dalla loro unione è nato l'unico figlio Leone Barilli Bonacelli, che ha sempre voluto condurre la sua vita lontano dai riflettori e dal riflesso della fama dei suoi genitori. Di lui infatti si hanno poche informazioni biografiche, si è distinto soprattutto per il suo ruolo attivo nella politica. 

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