Attualità
Una boccata d'ossigeno per le famiglie umbre dopo che la Giunta regionale ha approvato un finanziamento da 3 milioni e 420mila euro dedicato alle madri lavoratrici o in cerca di prima occupazione, con l'obiettivo di facilitare l'accesso ai servizi che supportano la conciliazione tra vita familiare e impegni professionali.
Le risorse stanziate rappresentano un aumento significativo rispetto agli anni precedenti superando, di oltre un milione di euro, quelle allocate nel 2023 e nel 2024. Inoltre, è stata ampliata la platea delle beneficiarie, estendendo l'ammissibilità alle donne che sono diventate madri nell'ultimo anno e mezzo, anziché limitandosi all'ultimo anno come da precedenti bandi.
"La nascita di un bambino è una grande speranza e ha ovviamente un impatto nella vita dei genitori e soprattutto delle mamme. Con questo avviso vogliamo sostenere concretamente le madri nei primi mesi di vita dei loro bambini – ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che detiene anche la delega alle Politiche familiari – così che l'arrivo di un figlio in famiglia sia sostenuto e supportato". Proietti ha contestualizzato l'intervento nell'ambito di una più ampia lotta contro la tendenza demografica negativa che colpisce l'Umbria come il resto del Paese: "L’inversione della tendenza demografica negativa che investe la nostra Regione, così come il resto del Paese, è un tema che richiede strategie di sistema e servizi adeguati ma anche risposte immediate".
Il contributo economico ammonta a 1.200 euro per ciascun figlio e sarà erogato in base a una graduatoria determinata dall'Isee. La misura è rivolta a madri naturali, adottive o affidatarie di bambini nati, adottati o accolti in affido tra il 4 giugno 2024 e il 31 dicembre 2025 ed è compatibile con altri aiuti nazionali, regionali e comunali a sostegno della famiglia. "Questo intervento rappresenta però solo un primo passo di un percorso più ampio al quale stiamo lavorando – ha concluso la presidente Proietti – A partire dal prossimo anno infatti costruiremo un sistema strutturale di servizi di sostegno alla genitorialità programmando, insieme ai Comuni e alle Zone sociali, misure che facilitino e supportino l'accesso ai servizi per l'infanzia e agli asili nido con l'obiettivo di rendere l'educazione nella fascia di età 0-6 anni, come primo livello dell'istruzione per tutti".
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