Il personaggio
Alessandro Borghese festeggia i 10 anni di "4 Ristoranti"
Dall'essere conosciuto come "il figlio di Barbara Bouchet" al successo personale che lo ha consacrato tra gli chef più amati dagli italiani, Alessandro Borghese si racconta in un'intervista ai microfoni del podcast "Passa dal BSMT".
Ricorda i tempi della scuola, quando i suoi compagni arrivavano in classe con le copertine di Playboy su cui appariva mamma Barbara. "Non fu semplice - spiega Borghese .- essere il figlio di un'icona sexy degli anni '70-'80 significava subire le battutine dei compagni di classe. Non la vivevo molto bene, ma i miei genitori erano lungimiranti". Ricorda ancora le parole estremamente sincere della madre che per rispondere alle provocazioni dei suoi compagni di classe gli diceva: "Hai una mamma che si può permettere di apparire sulla copertina di Playboy, forse alcune mamme dei tuoi compagni di classe non possono permetterselo". "E io le davo ragione - commenta Borghese .- Anche se una volta non ce l'ho fatta e ho picchiato un compagno di classe che era particolarmente insistente".
(Barbara Bouchet)
La gavetta iniziata sulle navi da crociera che Alessandro Borghese definisce "la mia università galleggiante". Essere un figlio d'arte non ha esentato lo chef dall'inaugurare una carriera che - come nella maggior parte dei casi - è partita dal basso: "Mio padre si occupava di aste di tappeti sulle navi da crociera e grazie alle sue conoscenze a bordo, dopo la scuola iniziai a lavorare come aiuto cuoco". Per Borghese quella fu "l'esperienza" che, per tre anni, gli insegnò il senso del sacrificio e del dovere. "Viaggiavo in tutto il mondo e a 18 anni la stanchezza non la senti mai". E poi "sono affondato il 30 novembre del 1994 - ricorda Borghese ripercorrendo il naufragio dell'Achille Lauro .- Stavo sul ponte di sopra ed era la Serata del Comandante. Ci fu un incidente in sala macchine, vidi il fumo uscire dalle ciminiere e da lì è scoppiato il delirio. Prese fuoco la sala macchine e la nave iniziò a imbarcare acqua. Siamo stati gli ultimi a evacuare e ci ha recuperato una petroliera".
Una volta terminato il lavoro sulle navi da crociera, "andai a Londra - ricorda Borghese .- Poi sono tornato a New York e a Copenaghen". "Ai miei tempi si lavorava alla pari, andavi in un posto per imparare il mestiere - continua .- Oggi questa visione del lavoro è totalmente anacronistica, io in primis retribuisco i miei dipendenti in maniera adeguata. L'importante è imparare un mestiere e nel mondo della cucina non si può ottenere tutto subito. Io sono un fan dei giovani che incito sempre a fare esperienza, ma non senza sacrifici necessari per imparare".
"Facevo il personal chef e andavo a cucinare a casa delle persone, tramite il vecchio passa parola - dice lo chef .- Avevo già la mia Partiva Iva e una passione per la cucina romana e partenopea". All'epoca il suo ristorante ancora non c'era: "Ho fatto solo tante esperienze". Poi, il debutto in tv: "Ero a una fiera con degli amici e un'amica di mia madre la chiamò perchè stava cercando un giovane cuoco in tv. Nel frattempo una mia amica mi aveva proposto di andare a lavorare con lei in Cina. Avevo già viaggiato tanto e quando arrivò la tv decisi di intraprendere questo percorso". Il debutto è arrivato con Cortesie per gli ospiti: "Ho sempre mantenuto il lusso della semplicità, la tv è finta e mia madre mi diceva sempre 'Oggi c'è domani non si sa'".
"Il programma è arrivato nella mia vita con un brain storming con Sky - racconta .- Volevamo creare un programma itinerante, mi piace stare a contatto con le persone, non sono il tipo da studio. Abbiamo ripreso il format inglese e lo abbiamo adattato alla cucina italiana. La mia figura nel format originale non c'era, così mi sono dato il ruolo di Cicerone per accompagnare i telespettatori in un viaggio lungo le regioni della Penisola". Un programma che unisce gioco, gara, storie da raccontare e che oggi è giunto alla sua decima edizione - in onda stasera su TV8. "È anche una grande responsabilità perchè le persone che incontro hanno dedicato la loro vita alla propria attività. Alla gente piace andare a mangiare nei ristoranti che hanno partecipato".
(Alessandro Borghese festeggia i 10 anni di "4 Ristoranti")
Il primo incontro è avvenuto quando ancora Wilma "lavorava nel mondo dei videogiochi - ricorda lo chef .- C'era un gioco che si chiamava Cooking Mama e cercavano un testimonial. Parlai al telefono con lei e mi stupì il suo nome". Poi il primo faccia a faccia: "Non abbiamo firmato il contratto di lavoro - ricorda Borghese ,- ma firmammo un altro tipo di contratto, perchè mi sposai in sei mesi". La proposta durante una turbolenza in aereo e un fraintendimento: "Io le ho chiesto se ci potevamo spostare, ma lei aveva capito "sposare" e allora io ho detto di sì e tutti i passeggeri hanno applaudito. Oggi abbiamo due figlie e 17 anni di matrimonio alle spalle".
(Alessandro Borghese con la moglie Wilma)
"Sono anche papà di un maschio di 19 anni che però non ho mai conosciuto - ha confessato lo chef .- Sono un 'superpapà' responsabile quindi lo seguo a distanza e contribuisco alla sua crescita insieme a Wilma". Una notizia che Borghese ha ricevuto solo dopo la gravidanza: "Non è facile coniugare le due cose, lui sta all'estero quindi è complicato. Io sono un personaggio pubblico e non mi nascondo". Il ragazzo sa chi è suo padre ma la richiesta di incontrarlo non è mai arrivata: "Lui lo sa chi sono, ma non c'è stata l'opportunità di incontrarci, anche se nella vita non si sa mai", conclude lo chef.
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