L'ANALISI
Rispetto al panorama demografico umbro Perugia si distingue come una città che, nonostante le tendenze negative della regione, riesce a mantenere una popolazione stabile e in lieve crescita. Mentre l'Umbria nel suo complesso affronta un saldo naturale negativo, con decessi che superano le nascite di quasi seimila unità nel 2024, Perugia si conferma un'eccezione grazie alla sua attrattività culturale, economica e sociale. È quanto emerge dal report effettuato dal sociologo economico Giuseppe Coco per Aur, Agenzia Umbria ricerche. Il capoluogo regionale vanta una popolazione che si mantiene sopra i 160.000 abitanti, in parte grazie alla presenza di migliaia di studenti universitari e di cittadini stranieri che contribuiscono a vivacizzare il tessuto sociale. Università, eventi culturali, festival e un ambiente aperto fanno di Perugia un polo che riesce ad attrarre e trattenere persone, attenuando così gli squilibri demografici che invece colpiscono molte aree interne e comuni più piccoli dell'Umbria.
Se il quadro regionale è dominato da un progressivo invecchiamento con un quarto della popolazione oltre i 65 anni e una natalità molto bassa (1,1 figli per donna), Perugia vive un fenomeno simile ma con caratteristiche proprie. Nel capoluogo la fascia degli anziani tra 65 e 84 anni è cresciuta da circa 33.000 residenti nel 2019 a oltre 34.000 nel 2025, mentre gli ultra-ottantacinquenni sono aumentati di circa mille unità, superando gli 8.000. La longevità si allunga dunque, disegnando una città in cui la componente anziana diventa sempre più centrale.
Parallelamente, i giovani sotto i 18 anni sono diminuiti di oltre 2.000 unità, mentre la popolazione tra i 18 e i 34 anniresta sostanzialmente stabile ma senza segnali di crescita significativa. Anche la fascia adulta tra 35 e 64 anni registra una lieve flessione. Questo quadro indica una piramide demografica che si appiattisce alla base e si allarga verso l'alto, con una possibile inversione prossima tra i residenti anziani e quelli più giovani.
Nonostante ciò, a differenza dei piccoli comuni umbri che soffrono di abbandono e rarefazione, Perugia vede questo invecchiamento in un contesto di mobilità e vitalità. La presenza di studenti, lavoratori stranieri e nuovi residenti attenua l'impatto del declino naturale, seppure non lo annulla.
La demografia di Perugia racconta dunque una storia complessa: da un lato, il tempo lento della longevità che allunga la vita degli abitanti storici, dall'altro, il tempo rapido della mobilità e del cambiamento portato dai giovani e dalle nuove presenze. La città è un mosaico in cui si intrecciano stabilità e trasformazione, tradizione e innovazione.
Questo equilibrio fragile si traduce in un'opportunità: se Perugia riuscisse a trattenere e integrare una quota ancora maggiore di giovani e talenti che la attraversano, la sua piramide demografica potrebbe cambiare volto, frenando gli effetti dell'invecchiamento e alimentando un nuovo protagonismo nel contesto dell'Italia centrale. "Perugia non è soltanto un capoluogo che invecchia - sottolinea Giuseppe Coco nella sua analisi - ma una città in cui i tempi della vita si intrecciano in modi complessi. Qui il tempo lungo della longevità convive con quello veloce della mobilità; il silenzio delle culle si misura con l'energia degli studenti; la stabilità dei residenti storici dialoga, non senza tensioni, con i percorsi di chi arriva da lontano. In questo intreccio la città vede allungarsi la vita media dei suoi abitanti e, al tempo stesso, accoglie presenze che ne alimentano la vitalità quotidiana. È proprio da questa combinazione che discende la particolarità del bilancio demografico di Perugia: un equilibrio fragile, in cui la riduzione delle nascite viene almeno in parte compensata dalla mobilità e dalla presenza studentesca. Ed è in questa dialettica che Perugia prende forma - rimarca ancora Coco - nella consapevolezza che la demografia non è soltanto una curva da osservare, ma un dato concreto della vita collettiva, che possiamo leggere tanto nei segnali di contrazione quanto negli spazi di possibilità che ancora si aprono".
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