Cinema
Con una carriera che spazia tra Italia, Hollywood e il piccolo schermo, due Premi Oscar, cinque Golden Globe, un Leone d’Oro, una Coppa Volpi, un Orso d'Oro alla carriera e una stella sulla Hollywood Walk of Fame, Sophia Loren è un'icona senza tempo. Nata il 20 settembre 1934 a Roma come Sofia Villani Scicolone, è cresciuta a Pozzuoli durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua bellezza e il suo carisma emergono a 15 anni, quando partecipa a Miss Italia 1950, vincendo il titolo di Miss Eleganza. Nel 1951, il produttore Carlo Ponti le offre un contratto di sette anni, segnando la trasformazione da Sofia Scicolone a Sofia Lazzaro fino alla diva Sophia Loren (nome suggeritole dal produttore Goffredo Lombardo, ispirato dall'attrice svedese Märta Torén).
(Sophia Loren a Miss Italia 1950)
La carriera cinematografica di Sophia Loren decolla negli anni Cinquanta con il ruolo in Cleopatra (1953), accanto ad Alberto Sordi, seguito da Ci vediamo in galleria (1953). Ma è con L'oro di Napoli (1954) di Vittorio De Sica che ottiene il primo vero riconoscimento, consacrandosi a diva del cinema italiano. Seguono Peccato che sia una canaglia (1954) di Alessandro Blasetti, dove incontra Marcello Mastroianni, con cui formerà una delle coppie più iconiche del cinema, e Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattioli con Totò. Tra i film di spicco si ricordano anche La bella mugnaia (1955), Il segno di Venere (1955) di Dino Risi e Pane, amore e… (1955). Il primo ruolo drammatico arriva con La donna del fiume (1955) di Mario Soldati.
(Sophia Loren in "L'oro di Napoli")
Nella seconda metà degli anni Cinquanta, Sophia Loren si afferma a livello internazionale, recitando in produzioni hollywoodiane accanto a mostri sacri del cinema. Tra i suoi film americani: Orgoglio e passione (1957) di Stanley Kramer, con Cary Grant e Frank Sinatra; Timbuctù (1957) di Henry Hathaway con John Wayne; Il diavolo in calzoncini rosa (1959) di George Cukor con Anthony Quinn; e Un marito per Cinzia (1958) di Melville Shavelson, nuovamente con Cary Grant.
(Sophia Loren in "Orgoglio e passione")
Il 1960 segna una svolta. Vittorio De Sica le offre il ruolo di Cesira in La ciociara, tratto dal romanzo di Alberto Moravia. A soli 25 anni, Sophia Loren regala un'interpretazione memorabile che le vale l'Oscar come Migliore attrice protagonista (prima per un'attrice in un film non in lingua inglese), la Palma d'Oro a Cannes, il Bafta, il David di Donatello e il Nastro d'Argento.
(Premio Oscar come Migliore attrice protagonista)
I prestigiosi riconoscimenti consolidano la presenza di Sophia Loren sul grande schermo. Da El Cid (1961) con Charlton Heston a La miliardaria (1960) con Peter Sellers, La baia di Napoli (1960) con Clark Gable, Lady L (1965) con Paul Newman, fino a La contessa di Hong Kong (1967) di Charlie Chaplin, con Marlon Brando. In Italia, la collaborazione con Mastroianni e De Sica produce Ieri, oggi, domani (1963), con il celebre spogliarello, e Matrimonio all’italiana (1964). Con I girasoli (1970), ancora con Mastroianni e De Sica, vince un altro David di Donatello. Negli anni Settanta, La moglie del prete (1970) di Dino Risi, Bianco, rosso e… (1972) con Adriano Celentano e Il viaggio (1974), ultimo film diretto da De Sica, arricchiscono la sua filmografia. Nel 1977, Una giornata particolare di Ettore Scola, con Mastroianni, le regala un altro David di Donatello.
(Sophia Loren in "Una giornata particolare")
Parallelamente alla carriera, la vita privata di Sophia Loren è segnata dal legame con Carlo Ponti, sposato nel 1957 in Messico, matrimonio che suscita polemiche per accuse di bigamia. Nel 1966, dopo l'annullamento del primo matrimonio, i due si risposano legalmente. Dalla loro unione nascono Carlo Jr. (1968) ed Edoardo (1973).
Negli anni Ottanta, Sophia Loren si dedica principalmente alla televisione: Sophia: Her Own Story (1980), Madre coraggio (1986), Mamma Lucia (1988) e il remake de La ciociara (1988). Un'eccezione è Qualcosa di biondo (1984), dove recita con il figlio Edoardo. Negli anni Novanta, torna al cinema con Sabato, domenica e lunedì (1990) di Lina Wertmüller, Pret-à-Porter (1994) di Robert Altman, dove ripropone lo spogliarello di Ieri, oggi, domani, e That’s Amore - Due improbabili seduttori (1995) con Jack Lemmon e Walter Matthau.
(Sophia Loren in "Qualcosa di biondo")
Nel nuovo millennio, l'attenzione dell'attrice si è rivolta alle fiction: Francesca e Nunziata e La terra del ritorno. Nel 2002, il figlio Edoardo l'ha diretta in Cuori estranei, e nel 2010 ha interpretato la madre Romilda in La mia casa è piena di specchi, tratto dal libro della sorella Maria Scicolone. Il suo ultimo film, La vita davanti a sé (2020), diretto ancora da Edoardo, le vale il settimo David di Donatello come Migliore attrice protagonista.
(Sophia Loren in "La vita davanti a sé")
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