C’è un filo conduttore che unisce tutte le sue interpretazioni: donne vere, spesso difficili da amare. Da Lea Garofalo a Imma Tataranni, fino alla moglie di Checco Zalone in un video che sovverte il patriarcato, la sua forza sta nell’essere sempre autentica. Anche quando fa ridere.
Origini, amore, palcoscenico: il primo atto di Vanessa Scalera
È nata il 5 aprile 1977 in Puglia, a Mesagne, ma è cresciuta a Latiano, nella provincia di Brindisi. A 19 anni si è trasferita a Roma con la sua famiglia, dove ha studiato alla scuola di teatro La Scaletta, diretta da Antonio Pierfederici, fucina di talenti come Kim Rossi Stuart e Michela Giraud. Anche se vive a Roma da anni, il legame con la sua terra non si è mai spezzato. "Per me tornare in Puglia significa respirare e ritrovarmi", ha dichiarato. E a chi le chiede cosa significhi essere pugliese, risponde: "Lasciare che le cose scorrano e non attendersi troppo dalla vita: saper galleggiare è questo che mi ha insegnato la Puglia". Oggi Vanessa è legata sentimentalmente a Filippo Gili, attore e regista teatrale, con cui ha collaborato nella serie Storia della mia famiglia (Netflix) e nello spettacolo La sorella migliore (scritto da Gili stesso). Un rapporto solido ma lontano dai riflettori: niente gossip, nessuna esibizione pubblica. Entrambi proteggono gelosamente la loro vita privata. Scalera ha rivelato solo poche parole sul loro legame, che dura da oltre dieci anni: "Lui è la persona di cui mi fido di più al mondo. È il primo con cui mi confronto quando accetto un progetto o interpreto un ruolo, il primo al quale chiedo un parere". La sua carriera è cominciata a teatro: una giovane attrice appassionata e intensa. Così credibile da attirare l’attenzione di Marco Tullio Giordana, presente durante una delle sue performance. Così è nato Lea, il film trasmesso su Rai 1 nel 2015.
Lea: la forza della verità
Una storia vera che impone un verbo al passato: Lea Garofalo non c’è più. È stata assassinata dalla ’Ndrangheta nel 2009: rapita, torturata, uccisa e sciolta nell’acido in un terreno nella periferia di Monza. Compagna di un affiliato alla malavita, Lea aveva scelto di collaborare con la giustizia per amore della figlia. Una decisione che si era rivelata fatale, quando nel 2006 perse la protezione. Scalera avrebbe potuto cadere nel cliché della donna vittima o succube di un sistema (“la moglie o la sorella di qualcuno”), ma ha saputo restituirle ciò che conta di più: la forza della verità. Una madre, con le sue durezze e le sue fragilità. Una donna che, pur nelle contraddizioni, ha lottato in una guerra sociale vera.
Cosima Misseri di Scalera: tra verità giudiziaria e finzione
Tratto distintivo dei grandi interpreti è la capacità di entrare sotto la pelle di molti personaggi, anche i più scomodi. Così è stato per Avetrana – Qui non è Hollywood, miniserie in cui Vanessa ha indossato i panni di Cosima Misseri, madre taciturna e tra le imputate nel processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, il caso che ha sconvolto l’Italia. Un’altra donna. Un’altra storia vera. Sebbene l’interpretazione di Vanessa fosse intensa, rispettosa, dignitosa, la serie è finita nel mirino delle polemiche: tra tutte, quella del sindaco di Avetrana, timoroso che il titolo danneggiasse l’immagine del paese. L’uscita è stata posticipata e “Avetrana” eliminato dal titolo, poi ripristinato dopo una sentenza che ha escluso fini diffamatori.
L’Arminuta: il silenzio delle madri
I grandi ruoli dell’attrice si legano spesso a donne di territori profondi, storie dal sapore “popolare” nel senso più nobile del termine. Come in L’Arminuta (la ritornata), tratto dall’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio: la storia di una bambina data in adozione e poi, a 13 anni, restituita senza spiegazioni alla famiglia di origine. Qui Vanessa Scalera interpreta la madre biologica: una donna povera, ruvida, silenziosa, anaffettiva. "Vengo da un piccolo paesino del Sud: quel mondo contadino lo conosco. Quella contrizione sentimentale, quel grumo che non si scioglie mai, quegli occhi dolenti li ho visti in tante donne, in tante famiglie", ha raccontato l’attrice in occasione della Festa del Cinema di Roma del 2021. Per questo ruolo, l’anno successivo, ha ricevuto la candidatura come Miglior Attrice Non Protagonista ai David di Donatello.
Imma Tataranni: l’altra faccia di Vanessa Scalera
E poi c’è Imma, la sostituta procuratrice più fuori dagli schemi della TV italiana: tagliente, brillante, irresistibilmente umana. Un equilibrio che si rivela anche fuori dal set. Scalera ha una vena comica travolgente, che esplode nelle interviste, come quella con Geppi Cucciari, dove tra gag e racconti spassosi affiora un lato più leggero e inaspettato dell’attrice. Ci sono sfumature, espressioni e battute che vale la pena ascoltare dal vivo.
Checco Zalone: cosa succederebbe se il patriarcato fosse dichiarato illegale
Per sorridere davvero (e riflettere) c’è il video musicale girato con un altro pugliese, Checco Zalone, uscito l’8 marzo 2025 in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Ambientato nel paese immaginario di San Masculo, una legge vieta il patriarcato. Scalera interpreta la moglie di Zalone, mostrandoci come cambierebbero le dinamiche domestiche se i ruoli tradizionali fossero ribaltati. Il progetto è un mix di ironia, satira e messaggio sociale.