Lutto
Robert Redford, l'affascinante star del grande schermo che ha conquistato generazioni con il suo carisma e si è affermato come regista premio Oscar, è scomparso questa mattina, martedì 16 settembre, nella sua casa tra le montagne nello Utah. La notizia è stata annunciata in un comunicato da Cindi Berger, amministratrice delegata dell'agenzia di pubbliche relazioni Rogers & Cowan PMK, che ha confermato come Redford sia deceduto nel sonno, senza specificare una causa precisa.
Nato il 18 agosto 1936 a Santa Monica, in California, Redford è cresciuto in un contesto modesto e ha frequentato l'Università del Colorado con una borsa di studio per il baseball, prima di abbandonare gli studi e dedicarsi all'arte e al teatro a New York e in Europa. Il suo debutto cinematografico risale al 1962 con "War Hunt", ma è negli anni '60 e '70 che emerge come uno dei volti più iconici di Hollywood. Tra i suoi successi più celebri si ricordano "Butch Cassidy and the Sundance Kid" (1969), dove ha interpretato il fuorilegge Sundance Kid accanto a Paul Newman, un western che ha incassato record e consacrato la sua immagine di eroe carismatico e ribelle. Seguono "The Candidate" (1972), un dramma politico sulla corruzione, e "All the President's Men" (1976), dove ha dato vita al giornalista Bob Woodward nello scandalo Watergate, contribuendo a far comprendere all'America le dinamiche del potere e della verità. Altri capolavori includono "The Way We Were" (1973) con Barbra Streisand, "The Sting" (1973) – per cui ha ricevuto una nomination agli Oscar come attore – e "Out of Africa" (1985) con Meryl Streep. Redford ha collezionato cinque nomination agli Oscar come attore e produttore, vincendone uno come regista per "Ordinary People" (1980), un'intensa esplorazione del lutto familiare che ha segnato il suo esordio dietro la macchina da presa.
Lontano dai riflettori, Redford ha sempre nutrito una profonda avversione per l'approccio "semplificato" di Hollywood, preferendo progetti con un peso culturale significativo. Come ha spesso ribadito, i suoi film dovevano far risuonare temi come il dolore personale, la corruzione politica e l'identità americana, sfruttando il suo immenso carisma per renderli accessibili al grande pubblico. Nel 1981 ha fondato l'Sundance Institute, trasformando il suo resort nello Utah in un centro per il cinema indipendente. Il Sundance Film Festival, nato da questa iniziativa, è diventato un pilastro globale per i registi emergenti, promuovendo voci nuove e documentari su temi progressisti come i diritti LGBTQ+, la giustizia riproduttiva e il cambiamento climatico. Parallelamente alla sua carriera cinematografica, Redford è stato un fervente sostenitore delle cause ambientali. Trasferitosi nelle montagne dello Utah nel 1961, ha guidato sforzi per preservare i paesaggi naturali dell'Ovest americano, sedendo per decenni nel consiglio del Natural Resources Defense Council e co-fondando il Redford Center nel 2005 con suo figlio James (morto nel 2020 per un tumore al fegato).
La sua vita privata è stata segnata da tragedie, tra cui la morte del figlio Scott per sindrome della morte improvvisa del lattante nel 1959 e la perdita del figlio James. Sposato prima con Lola Van Wagenen, con cui ha avuto quattro figli, e poi con l'artista Sibylle Szaggars dal 2009, Redford ha mantenuto un profilo riservato, preferendo la quiete delle montagne alla frenesia di Hollywood. Redford si era ritirato dalla recitazione nel 2018 dopo "The Old Man & the Gun", ma è apparso in un cameo nella serie "Dark Winds" nel marzo 2025.
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