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Il volto di Carlo Acutis ovunque in piazza San Pietro: in una t-shirt diventa Spiderman. Spiccano i cappellini gialli degli umbri

Durante l'omelia striscioni, bandiere, ventagli, drappi con il viso del neo santo

Andrea Pescari

08 Settembre 2025, 12:20

Il volto di Carlo Acutis ovunque in piazza San Pietro: in una t-shirt diventa Spiderman. Spiccano i cappellini gialli degli umbri

Lo striscione "Randici Acuti(s) come te", le magliette "The amazing saint Carlo Acutis"

Rimarranno impressi nella memoria gli 80 mila fedeli che hanno colmato ogni spazio disponibile di piazza San Pietro. Due ore prima della canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati erano già 12 mila i presenti. Tanti i colori sprigionati dalla folla, a partire da quelli delle tante bandiere affisse sulle balaustre o sventolate in cielo, che ci hanno suggerito il luogo di provenienza di molti di loro. Tante quelle dal Sud America: Argentina, Brasile, Venezuela e Costa Rica.

Alle 9.30 è l’ingresso a sorpresa di Papa Leone XIV a scatenare il primo forte boato dei pellegrini, che hanno intonato il coro: “Leone! Leone! Leone!”. Se infatti Robert Francis Prevost non ci ha ancora abituato all’improvvisazione tanto amata dal compianto Papa Francesco, che era abituato ad andare a braccio anche nelle sue omelie, il Santo Padre ha regalato un saluto amichevole alla folla: “Buongiorno a tutti e buona domenica. Fratelli e sorelle, oggi è una festa bellissima per tutta l'Italia, per tutta la chiesa, per tutto il mondo”.

Dall’atmosfera da stadio propiziata anche dalla promessa del bagno di folla di Leone XIV al termine della messa (poi mantenuta) si è passato in un batter di ciglia al silenzio solenne, calato su piazza San Pietro fin dall’inizio della cerimonia di canonizzazione. Saltano all’occhio i migliaia di ventagli in azione e sempre in movimento. Una sorta di coreografia, ma obbligata dal clima che ha accompagnato l’intera giornata all’insegna dei 30 gradi e di un cielo limpido che si è stagliato splendido sulla Basilica di San Pietro a fare da cornice.

L’applauso scrosciante dei fedeli è tornato protagonista al termine della formula di canonizzazione recitata da Prevost. Si sono presi la scena anche gli 800 pellegrini del treno speciale da Assisi che – dal lato sinistro della piazza, a pochi passi dal colonnato - hanno sventolato in aria il fazzolettone giallo consegnato poco prima in viaggio, colore scelto proprio come segno distintivo dalle diocesi di Assisi e Foligno.

Impossibile non notare la stessa tonalità di giallo che spiccava dai cappelli con visiera a becco e raffiguranti il volto di Acutis, accompagnato dalla scritta “Non io, ma Dio”, indossati da sette frati e sacerdoti dall’Umbria che si sono accomodati nello spazio dedicato ai concelebranti (cardinali, vescovi e sacerdoti), sotto al Braccio di Carlo Magno. Il volto di Acutis è ovunque, non solo negli oggetti distribuiti dalla diocesi di Assisi o nell’arazzo appeso sulla facciata della Basilica, ma anche al centro di bandiere, striscioni (“Rendici Acuti(s) come te”), ventagli, drappi e magliette. I pellegrini lo hanno portato con sé, in ogni forma.

Il primo santo millennial viene accostato anche a un supereroe sulle magliette indossate da una coppia, dove colpisce e strappa un sorriso la t-shirt: “The amazing saint Carlo Acutis” raffigurato con il costume di Spiderman.

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