Rick Davies, co-fondatore, cantante e compositore della leggendaria band britannica Supertramp, è scomparso venerdì 5 settembre all'età di 81 anni nella sua casa di Long Island, New York, dopo una lunga battaglia contro il mieloma multiplo, un tumore del midollo osseo diagnosticatogli nel 2015. La notizia, annunciata dalla band attraverso un comunicato ufficiale diffuso solo ieri, domenica 7 settembre, ha scosso il mondo della musica, lasciando un vuoto incolmabile tra i fan di una delle band più influenti degli anni '70. La sua voce soul e il suo inconfondibile tocco sul pianoforte Wurlitzer hanno definito il suono unico della band, un mix di progressive rock, pop e influenze jazz che ha conquistato milioni di ascoltatori in tutto il mondo.
Gli inizi, da Swindon alla nascita di Supertramp
Rick Davies nacque nel 1944 a Swindon, una cittadina industriale nell'Inghilterra sud‑occidentale, da una famiglia modesta. La passione per la musica sbocciò presto, ispirata dall'ascolto di Drummin' Man di Gene Krupa, che accese in lui un amore per il jazz, il blues e il rock'n'roll. A soli 15 anni si esibiva già dal vivo con la sua prima band, Vince and the Vigilantes, e nel 1962 formò Rick's Blues, con un giovane Gilbert O'Sullivan. Dopo lo scioglimento di The Joint nel 1969, Davies, con il sostegno del milionario olandese Stanley Sam Miesegaes, fondò un nuovo progetto musicale: grazie a un annuncio su Melody Maker incontrò Roger Hodgson. Da questo incontro nacquero i Supertramp, inizialmente chiamati Daddy, nome poi ispirato al libro The Autobiography of a Super-Tramp di William Henry Davies.
Il successo globale, da Crime of the Century a Breakfast in America
I primi due album, Supertramp (1970) e Indelibly Stamped (1971), non ottennero grande successo. Con la formazione classica – Davies, Hodgson, Bob Siebenberg, Dougie Thomson e John Helliwell – la band trovò la sua identità. Il terzo album, Crime of the Century (1974), fu la svolta: Bloody Well Right e Dreamer scalarono le classifiche. Il capolavoro arrivò nel 1979 con Breakfast in America, che vendette oltre 20 milioni di copie e vinse due Grammy, consolidando i Supertramp come icona del rock degli anni '70. I brani The Logical Song, Goodbye Stranger e Take the Long Way Home divennero inni generazionali, grazie all'alchimia tra le composizioni più ruvide e blues di Davies e quelle più melodiche e introspettive di Hodgson.
La lotta contro il mieloma multiplo e l'addio ai tour
Nel 2015 a Davies fu diagnosticato un mieloma multiplo, che lo costrinse a trattamenti aggressivi e alla cancellazione di un atteso tour di reunion in Europa. Nonostante un'apparente remissione nel 2018, la malattia lo portò a ritirarsi dai tour con i Supertramp. Continuò però a esibirsi localmente con la band Ricky and the Rockets, mantenendo vivo il suo amore per il palcoscenico.
L'uomo dietro la musica
Oltre al talento musicale, Rick Davies era noto per la sua riservatezza e il suo carattere gentile. Era profondamente devoto a sua moglie Sue, anche sua manager per molti anni. Una relazione durata oltre cinquant'anni che è rimasta una costante durante le difficoltà della malattia.
La tensione creativa con Hodgson
Sebbene Davies e Roger Hodgson fossero il motore creativo dei Supertramp, le loro differenze personali e musicali crearono tensioni. Questa dinamica portò Hodgson a lasciare il gruppo nel 1983. Davies continuò a guidare la band, pubblicando gli album Brother Where You Bound (1985) e Slow Motion (2002).
La passione per il jazz e il blues
Pur noti per il loro rock progressivo, Davies non ha mai nascosto l'amore per il jazz e il blues. Tra i suoi riferimenti figuravano Ray Charles e Muddy Waters, influenze che, unite al suo stile al Wurlitzer, hanno dato ai brani dei Supertramp una profondità scolpita nella memoria.