IL RICORDO
Giorgio Armani, prima di diventare il Re Giorgio della moda internazionale, ebbe un legame importante con Perugia.
Fu proprio nel capoluogo umbro che mosse i primi passi da stilista, lavorando e collaborando con Umberto Ginocchietti, dal quale apprese i rudimenti e molti segreti del mestiere.
In seguito, rimase legato a Perugia attraverso un rapporto di collaborazione con Fernando Ciai, interrotto poi a causa di divergenze di carattere amministrativo.
Nel 1975 arrivò la svolta: Armani mise a frutto il talento e le capacità acquisite, fondando la sua casa di moda e imponendosi rapidamente come icona del nuovo stile italiano. Da allora, Re Giorgio ha conquistato le passerelle di tutto il mondo, fissando i canoni dell’eleganza Made in Italy.
Armani si è spento a 91 anni. La casa di moda dello stilista italiano, tra i più famosi al mondo, è tuttora uno dei simboli più importanti del made in Italy a livello internazionale.
Nato a Piacenza l’11 luglio 1934, Armani si trasferì a Milano nel 1949. Nel 1957, dopo aver lasciato la facoltà di Medicina nel capoluogo lombardo, diventò vetrinista alla Rinascente. Nel 1965 venne assunto da Nino Cerruti per occuparsi del marchio Hitman, ma il suo nome compare pubblicamente per la prima volta nel 1974, quando nacque la linea Armani by Sicons, preludio all’uscita della sua prima collezione, nel 1975, anno in cui fonda l’omonima casa di moda, con sede in un atelier in Corso Venezia. Con lui nell’impresa c’è Sergio Galeotti, compagno di vita che morirà solo dieci anni dopo. Nel 1978 nasce il marchio Giorgio Armani, nel 1979 nasce la ‘Giorgio Armani Corporation’ che mette le basi per la sua espansione oltreoceano, mentre nel 1981 c’è il debutto di Emporio Armani e Armani Jeans. Marchi che in quegli anni rendono Armani uno degli stilisti più importanti al mondo, simbolo di classe ed eleganza, noto anche per le sue rivoluzioni stilistiche: dalle giacche destrutturate alla rivisitazione del tailleur.
Armani viene spinto alla notorietà anche dal disegno dei costumi di scena di Richard Gere in American Gigolò, nel 1980, e negli anni a venire espande il suo business, in particolare nel mondo del design e del lusso, con attività che comprendono da lì in avanti anche profumi, occhiali (in collaborazione con Luxottica), orologi, gioielli. Nel 1991 nasce Armani Exchange, a cui seguono Armani Casa che ampia i business di Armani al mondo dell’interior design. Nel 2005 prende vita la sua linea di alta moda Armani Privè, mentre risale al 2016 la nascita di Fondazione Armani.
Oltre alla moda, Armani si è interessato al mondo dello sport con la sua EA7. Nel 2008 diventò infatti il patron della squadra di pallacanestro dell’Olimpia Milano. Inoltre, Armani ha disegnato in passato le divise delle squadre di calcio del Piacenza, del Chelsea e della Nazionale di calcio inglese, e nel 2012 (attraverso il suo marchio di capi sportivi e abbigliamento tecnico EA7, nato nel 2004) ha realizzato le divise della rappresentativa italiana alle Olimpiadi di Londra. Il ruolo di sponsor ufficiale della nazionale italiana è poi confermato alle Olimpiadi del 2016, 2021 e 2024: solo lo scorso maggio la presentazione del design delle divise dell’Italia per le prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.
Ultima impresa della sua vita, l’acquisto della “Capannina” di Forte dei Marmi, dove conobbe negli anni Sessanta Sergio Galeotti: un acquisto descritto come “un gesto affettivo, un ritorno alle origini e un tributo alla tradizione italiana”.
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