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Un tuffo nel passato, un frammento di storia riemerso dopo oltre tre decenni: la capsula del tempo seppellita da Lady Diana nel 1991 al Great Ormond Street Hospital (Gosh) di Londra è stata aperta, rivelando un'istantanea degli anni Novanta che ha suscitato emozione e nostalgia. La scatola, sigillata in occasione della posa della prima pietra del Variety Club Building, un centro dedicato ai trapianti pediatrici di fegato e rene, avrebbe dovuto rimanere sepolta per "centinaia di anni". Tuttavia, la necessità di fare spazio per un nuovo centro oncologico pediatrico, la cui apertura è prevista entro il 2028, ha portato alla sua apertura anticipata, circa sei mesi fa, anche se la notizia è stata diffusa solo di recente, quasi in concomitanza con il 28esimo anniversario della tragica morte della principessa, avvenuta il 31 agosto 1997.
Lady Diana, conosciuta come la "principessa del popolo", era profondamente legata al Great Ormond Street Hospital, di cui divenne presidentessa onoraria nel 1989. Le sue frequenti visite ai piccoli pazienti e il suo impegno per le cause umanitarie hanno lasciato un'impronta indelebile. Nel marzo 1991, in occasione della posa della prima pietra del Variety Club Building, Diana partecipò alla cerimonia di sepoltura della capsula del tempo, un'iniziativa simbolica pensata per preservare un ricordo della cultura e della vita degli anni Novanta per le generazioni future. L'evento ebbe una grande risonanza mediatica, grazie anche al coinvolgimento del popolare programma televisivo britannico Blue Peter, che lanciò un concorso nazionale per selezionare due bambini incaricati di scegliere gli oggetti da includere nella capsula. I vincitori furono David Watson, 11 anni, e Sylvia Foulkes, 9 anni, che, con l'aiuto della principessa, selezionarono un insieme di oggetti rappresentativi dell’epoca.
Quando la scatola di legno rivestita di piombo è stata aperta, il personale dell'ospedale – tra cui membri dello staff che lavoravano al Gosh nel 1991 o che sono nati in quell’anno – ha potuto ammirare un vero e proprio scrigno del tempo. Tra gli oggetti ritrovati e riportati dal The Guardian, ci sono:
Sebbene alcuni oggetti cartacei, come il giornale e la fotografia, abbiano subito danni a causa dell'umidità, la maggior parte degli articoli è rimasta sorprendentemente intatta, offrendo un'immagine vivida di un’epoca di transizione tecnologica e culturale.
La capsula, originariamente destinata a rimanere sigillata per secoli, è stata dissotterrata a causa dei lavori per il nuovo centro oncologico pediatrico, un progetto che riflette l'eredità di Diana nel sostegno ai bambini e alle famiglie bisognose. L'apertura è avvenuta in un’atmosfera di commozione, con il personale sanitario che ha celebrato il ricordo della principessa e il suo impegno umanitario. L'ospedale ha annunciato l’intenzione di restaurare gli oggetti danneggiati e di creare una nuova capsula del tempo con elementi rappresentativi dell'epoca attuale, perpetuando così la tradizione iniziata da Diana e, prima di lei, dalla principessa Alexandra nel 1872, la cui capsula, però, non è mai stata ritrovata.
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