Todi Festival
Preceduta da tre belle canzoni di Murolo e Gaber cantate da Mariano Apicella, il noto artista napoletano preferito da Berlusconi, con una semplice camicetta bianca di cotone sui pantaloni neri, un filo di trucco, rossetto rosa, capelli biondi legati dietro la nuca Francesca Pascale, per 12 anni fidanzata del leader di Forza Italia, una compagna scomoda per il partito e per buona parte della destra, domenica pomeriggio ha incontrato e incantato il pubblico del Todi Festival nella sala Vetrata, rispondendo alle domande di Silvano Spada e della giornalista Rai Sara Diago con una naturalezza, una tranquillità, una sincerità invidiabili, così rare quando si affrontano temi politici in modo approfondito.
Nell’incontro si è parlato anche e soprattutto di diritti civili, essendo lei entrata nel 2013 nella comunità LGBTQ+ e di alcune sue esperienze personali come, ad esempio, il divieto di partecipare al funerale del Cavaliere non certo dovuto alla famiglia (ha un rapporto amichevole e di stima con la figlia Marina) ma piuttosto allo stesso entourage di Berlusconi che le ha fatto a lungo la guerra fino alla rottura definitiva avvenuta nel 2020.
Senza alcuna remora ha criticato l’attuale classe politica colpevole, a suo avviso, di vecchiezza, “incentrata troppo sul potere anziché sul governo del popolo”, e di non occuparsi a sufficienza dei temi fondamentali della società. Ha sottolineato anche la mancanza di un dibattito autentico e di un’esposizione reale da parte dei partiti, in particolare ha criticato l’attuale spesa pubblica, la rimozione del “reddito di cittadinanza”, l’espandersi eccessivo dei “bonus” oltre alle leggi sul femminicidio “quando importanti figure istituzionali e non, come il Presidente del Senato La Russa e Beppe Grillo hanno i figli coinvolti in scandali di stupro di gruppo. Avrebbero dovuto avere un atteggiamento molto ben diverso”.
La mancanza di rispetto attuale tra le forze politiche di governo e quelle dell’opposizione la Pascale contrappone l’assoluta armonia che c’era invece in passato portando come esempio il rapporto tra Berlusconi e Bertinotti, uniti dalla comune volontà di riuscire a risolvere i problemi dei cittadini, “tanto che una volta Silvio mi disse: peccato che Fausto sia di sinistra”. Personalmente ho avuto prima la sinistra contro e poi adesso a favore, eppure sono sempre la stessa. Non sono mai cambiata”.
Parlando di sé ha detto: “Sono una madre di 11 cagnolini, sono una donna che cerca di portare un cambiamento nel Paese sperando che la società civile , molto più avanzata della classe dirigente, riesca ad impedire che la destra diventi simbolo di razzismo e di mancanza di inclusività e di rispetto per gli altri. Ormai è politicamente vecchia perché non ha neanche modernizzato le sue posizioni sui diritti. In politica serve un cambiamento generazionale, chi occupa posizioni importanti da oltre 30 anni deve lasciare spazio a nuovi leader. Nessun partito dovrebbe mai più sostenere che l’omosessualità è una “malattia”, la vera malattia ce l’ha chi vuole la guerra.
La battaglia da fare è quella per il rispetto delle minoranze e per dare la possibilità a tutte le famiglie, quelle tradizionali e le altre, di avere figli e costruire una famiglia al di là da chi sia formata, basta che diano amore. Non si tratta di tolleranza ma di “rispetto assoluto”. La stessa Meloni nei confronti degli omosessuali ha un atteggiamento di rispetto ma non li condivide, anche perché ha le mani legate con Opus Dei, non può contestare chi sin dall’inizio è stato dalla sua parte”.
Quando le è stato chiesto di come si sente adesso, dopo la rottura del fidanzamento con Berlusconi e la sua morte e dopo il divorzio dalla moglie Paola Turci non ha avuto esitazione a rispondere sorridendo: “Mi ritrovo in solitudine e mi sono ricostruita un percorso. E sia ben chiaro: non ho nessuna intenzione di entrare in politica ma solo di continuare a fare battaglie civili”.
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