VINO
Nel cuore dell’Appennino marchigiano, tra le pieghe aspre e gentili dei Monti Sibillini, sorge Visso, borgo millenario in provincia di Macerata, dove il tempo ha scolpito paesaggi e sapori con mano ferma. È qui, nella frazione di Cupi, a oltre 1000 metri di altitudine, che rinasce un vitigno raro e dimenticato: il Vissanello, antico bianco autoctono che alcuni studiosi considerano un precursore diretto del più noto Pecorino.
La sua riscoperta è frutto di passione, studio e lungimiranza da parte dell’azienda Coppacchioli Tattini, realtà familiare guidata da Ginevra Coppacchioli, giovane e determinata vignaiola che ha fatto della valorizzazione dei vitigni storici e della biodiversità viticola marchigiana una vera e propria missione culturale, prima ancora che enologica.
Giovanissima ma già dotata di visione e profondità, Ginevra Coppacchioli incarna una generazione di viticoltori che coniuga cultura, sostenibilità e rispetto per il territorio. Dopo un’ampia formazione, ha scelto consapevolmente di tornare nella sua terra d’origine per costruire un progetto unico e profondamente radicato nei valori dell’agricoltura eroica di montagna.
Il suo approccio è tanto scientifico quanto istintivo: unisce la ricerca e la selezione di antichi cloni locali a un’estetica produttiva rispettosa e minimale. Con uno sguardo sempre attento alla coerenza tra vigna e bottiglia, Ginevra lavora con vinificazioni essenziali e interventi ridotti al minimo, per lasciare che sia l’uva – e il territorio – a parlare.
La sua azienda è oggi una delle rare realtà marchigiane a produrre vini da vitigni autoctoni riscoperti e coltivati in alta quota, con un'identità netta e riconoscibile, in totale controtendenza rispetto all'omologazione stilistica.
Oltre al Primodicupi, Ginevra firma anche:
Ogni etichetta nasce da suoli difficili, pendii impervi, climi estremi – e da una visione precisa: riscoprire l’anima nascosta della montagna marchigiana attraverso il vino.
Il Vissanello prende il nome dal territorio in cui affonda le sue radici: Visso, crocevia storico tra Marche, Umbria e Abruzzo, terra di pastori, monaci e viticoltori. Già nel XVI e XVII secolo si parlava di vitis vissanellensis, varietà precoce, dai grappoli piccoli e compatti, con acidità elevata e vocazione alla longevità. Per secoli è sopravvissuta maritata ad aceri campestri, dimenticata dalla viticoltura commerciale ma custodita dalla memoria contadina.
Il progetto di recupero è stato lungo e articolato: dalla selezione di piante superstiti alla propagazione, fino alle prime microvinificazioni. Il risultato è Primodicupi, un vino che è prima di tutto atto di fedeltà alla terra.
Marche Bianco IGT, ottenuto da uve Vissanello in purezza e vinificato in acciaio con affinamento sulle fecce fini per almeno 9 mesi, Primodicupi è un bianco di montagna sincero e austero. Profuma di fiori di campo, erbe officinali, agrumi acerbi e pietra bagnata. In bocca è verticale, sapido, persistente, con un finale leggermente amaricante e grande pulizia espressiva.
Non è un vino che cerca l’effetto, ma un compagno per chi vuole ascoltare il paesaggio da cui nasce.
Con Vissanello, Ginevra Coppacchioli e la sua azienda Coppacchioli Tattini non hanno solo riportato in vita un vitigno dimenticato: hanno ridato voce a un intero territorio. In un panorama enologico spesso dominato da mode, il progetto di Cupi si distingue per coerenza, verità e coraggio.
Primodicupi è un piccolo grande bianco, nato in alto, destinato ad andare lontano. Per chi nel vino cerca non solo qualità, ma storia, identità e autenticità, questo è un nome da segnare e da custodire.
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