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"Era Ora", il film con Edoardo Leo: "Alla fine della proiezione ho pianto". Perchè la morale del film ci tocca da vicino

Stasera andrà in onda in prima serata su Rai1 il film "Era Ora" con Edoardo Leo nei panni di Dante

Claudia Boccucci

22 Agosto 2025, 20:30

"Era Ora", il film con Edoardo Leo: "Alla fine della proiezione ho pianto". Perchè la morale del film ci tocca da vicino

Immaginate di svegliarvi e rivivere ogni giorno il vostro compleanno, senza ricordare cosa sia successo nei precedenti 364 giorni prima. È stato questo loop temporale a dare vita all'incubo di vive Dante, il protagonista di Era Ora cui interpretato da un Edoardo Leo nel film di Alessandro Aronadio. Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022 e disponibile su Netflix, il film è una commedia romantica con un tocco di fantascienza che invita a riflettere sul valore inestimabile del tempo.

Un ruolo difficile

Un tema che ha commosso Edoardo in prima persona, il suo Dante è un workaholic intrappolato in un ciclo temporale che si ripete e che lo proietta di compleanno in compleanno, perdendosi frammenti cruciali della sua vita. In un'intervista al sito di Cinematographe, Leo ha confessato che il film lo ha toccato profondamente: "C’è una parte di questo film che mi ha toccato, alla fine della proiezione ho pianto. Quando fai il lavoro che ami e che magari ti assorbe molto tempo rischi di trascurare qualcosa. Su questo ho riflettuto molto". L'attore si è immedesimato in Dante, riconoscendo nel personaggio la sua stessa dedizione totalizzante al mestiere: "Io ho investito la vita in un mestiere che amo, recito per fare un viaggio dentro me stesso, per conoscermi meglio. La differenza tra me e Dante è che io sono felice."

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Il parallelo con la vita reale

Il ruolo di Dante ha spinto Leo a confrontarsi con il proprio rapporto con il tempo. In un'intervista a Il Mattino, ha spiegato: "Il tempo è una percezione, passa e non te ne accorgi. A vent'anni ti sembra infinito, a cinquanta hai fatto più di metà percorso, ma l'equilibrio resta difficile". Come Dante, anche Leo ha ammesso di aver sacrificato momenti personali per la carriera: "Da giovane, i miei amici avevano già uno stipendio e andavano in vacanza mentre io non potevo permettermelo, oppure si ritagliavano altri interessi e io no, perché ero completamente assorbito da un mestiere totalizzante."

La vera chimica con Barbara Ronchi e il lavoro con Aronadio  

Per rendere credibile il rapporto tra Dante e Alice, interpretata da Barbara Ronchi, Leo ha lavorato intensamente con il regista Alessandro Aronadio, con cui aveva già collaborato in Io c'è (2018) e Che vuoi che sia (2016). Aronadio ha voluto che i due attori trascorressero molto tempo insieme fuori dal set per costruire un'alchimia naturale, tanto che Leo scherzava sul rischio di "problemi con sua moglie" per la complicità creata con Ronchi.

Un Dante moderno e universale

La scelta del nome non è casuale, il personaggio richiama chiaramente il viaggio di redenzione della Divina Commedia. Leo ha interpretato questo parallelo dando al suo personaggio una traiettoria emotiva che va dalla confusione alla consapevolezza: "Dante si sente sperduto e soprattutto incapace di fermare questo strano gioco del destino che gli ha riservato", riporta Cinefilos.

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