Spettacolo
Un'ondata di nostalgia ha travolto l'Italia dopo la scomparsa, a 89 anni, di Pippo Baudo, icona della televisione nazionale. Tra foto d'epoca e dediche commosse, spunta un'intervista inedita del 2008, condivisa da Heather Parisi su Instagram, che rivela un Baudo autentico, schietto e riflessivo. Seduto su un divano, con la testa appoggiata allo schienale e lo sguardo al soffitto, il Pippo di 17 anni fa si apre come in una chiacchierata tra amici: "Chiedimi tutto quello che vuoi, come se fossi sul lettino di uno psichiatra".
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La sua franchezza non tarda ad emergere: "Nel nostro mestiere bisogna dire le cose come stanno, perché nel mondo dello spettacolo molti vivono nell'illusione". Alla domanda di Heather, "Ti piace la televisione di oggi?", la risposta è lapidaria: "No, la trovo vecchia, stantia, volgare". Sul fenomeno della chirurgia plastica in tv, Baudo esalta l'autenticità: "Bisogna avere il coraggio di mostrare i segni del tempo". L'intervista, un flusso di coscienza di oltre mezz'ora, tocca corde profonde. "Tra i tasti bianchi e neri di un pianoforte, preferisco i bianchi, il suono è più naturale", confessa, sognando di diventare direttore d'orchestra in un'altra vita: "Tornerei bambino solo per poterlo fare". Sul tema della morte, riflette: "Egoisticamente, mi dispiace l'idea di scomparire. Mi piacerebbe reincarnarmi in una farfalla variopinta".
Ma cosa lo spaventa? "Il mondo di oggi", risponde senza esitazione. "L'uomo non rispetta più l'uomo, c'è un odio che ci mette l'uno contro l'altro". Tra i ricordi, emerge l'ammirazione per Cesare Zavattini: "Quando disse una parolaccia in diretta e ne spiegò il significato, capii che l'intelligenza ti permette di dire tutto". Sul rimpianto più grande, Baudo confida: "Qualcosa che non avrei dovuto fare o che ho rifiutato. Avrei voluto condurre un telegiornale, raccontare le notizie".
Parlando di Heather, elogia la sua indipendenza: "Gestivi i tuoi balletti, il regista si limitava a inquadrarti come volevi tu". Per Baudo, la tv non era più all'altezza della sua visione: "Non rispecchia ciò che penso. Mancano autori, e senza idee non si costruisce nulla". Heather, invece, è "genialità": "Tu crei, inventi". Un pensiero va anche a Celentano, "riconoscibile tra milioni di voci", e ai tecnici, "con una sensibilità enorme, gratificati nel costruire cose belle". E mentre gli italiani commemorano il conduttore ognuno a modo proprio, Heather rivela un Pippo Baudo a 360 gradi consapevole di aver fatto la storia della tv, ma che sognava un mondo e una televisione migliori.
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