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Addio a Livio Macchia, il fondatore dei Camaleonti aveva 83 anni

Il bassista era malato da tempo, l'ultimo saluto sul palco un mese fa per festeggiare i 60 anni della band

Claudia Boccucci

29 Luglio 2025, 16:25

Addio a Livio Macchia, il fondatore dei Camaleonti aveva 83 anni

Lutto per i fan dei Camaleonti che piangono la scomparsa del fondatore e bassista Livio Macchia. Il musicista - morto all'età di 83 anni - lottava da tempo contro il cancro ma la sua passione per la musica non si è mai spenta. Solo un mese fa, il 30 giugno 2025, era tornato sul palco a Roca, nel comune di Melendugno, per celebrare i 60 anni di carriera dei Camaleonti, in un concerto che ha commosso il pubblico e reso omaggio agli amici e compagni di band scomparsi, come Tonino Cripezzi, Paolo De Ceglie e Massimo Brunetti.

Livio Macchia, nato il 9 novembre 1941 ad Acquaviva delle Fonti (Bari), ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica italiana, contribuendo a rendere i Camaleonti una delle band più iconiche degli anni '60 e '70, con successi senza tempo come "L’ora dell’amore", "Applausi" e "Io per lei".  La sua storia musicale inizia nei primi anni '60, quando, insieme a Tonino Cripezzi, Paolo De Ceglie, Gerry Manzoli e Riki Maiocchi, fonda i Camaleonti. La band, tra le prime in Italia a trarre ispirazione dal beat rock angloamericano, viene scoperta nel 1965 da Miki Del Prete, paroliere e collaboratore di Adriano Celentano, durante il primo Raduno Beat a Milano. Questo incontro segna l'inizio di una carriera fulminante: i Camaleonti firmano con l'etichetta Kansas e pubblicano il loro primo album, "The Best Records in the World", nel 1966.
Negli anni diventano protagonisti delle principali manifestazioni musicali italiane. Partecipano cinque volte al Cantagiro tra il 1966 e il 1970, si esibiscono al Festivalbar e calcano il palco del Festival di Sanremo in più edizioni, a partire dal 1970 con Eternità insieme a Ornella Vanoni. Tornano in gara nel 1973, 1976, 1979 e nel 1993 con "Come passa il tempo", in collaborazione con Maurizio Vandelli e i Dik Dik, anche se non raggiungono le prime posizioni. 
Dopo decenni di successi, Macchia aveva scelto di tornare nella sua Puglia, stabilendosi a Melendugno, dove era diventato una figura amata dalla comunità. 
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