Il fenomeno
DeepSeek è la nuova intelligenza artificiale di produzione cinese
Robot che scrivono, algoritmi che assumono, assistenti virtuali che rispondono alle mail in tempo reale. Sì, il lavoro nel 2025 è cambiato. Ma non nel modo catastrofico che molti avevano previsto. Piuttosto, è in atto una trasformazione silenziosa, che sposta l’attenzione non su ciò che l’uomo perderà, ma su ciò che dovrà imparare.
L’intelligenza artificiale sta modificando le professioni in modo profondo, ma selettivo. Non tutte le occupazioni sono a rischio, e non tutte sono automatizzabili. Mentre attività ripetitive e prevedibili sono sempre più delegate a software intelligenti, cresce la domanda di figure capaci di gestire, controllare e migliorare le macchine. Non è solo questione di programmatori: le aziende cercano ora anche “facilitatori umani”, figure ibride che sanno collaborare con l’AI in contesti creativi, sanitari, educativi e aziendali.
Secondo un report di LinkedIn Future Work Trends 2025, pubblicato a maggio, il 68% delle aziende italiane sta riorganizzando ruoli interni per integrare sistemi di AI, ma solo il 12% ha già attivato percorsi concreti di formazione interna. Questo gap crea un’urgenza culturale, prima ancora che tecnica: capire cosa l’intelligenza artificiale può fare, ma soprattutto cosa non può (ancora) fare.
In questo scenario, emerge un nuovo mantra: “Chi saprà usare l’AI, non sarà sostituito dall’AI”. Una frase che circola nei convegni tech, nelle università, ma anche nelle bacheche di chi cerca lavoro. La differenza non sarà più tra chi lavora con le mani o con la testa, ma tra chi saprà cooperare con la tecnologia e chi no.
Nel frattempo, si aprono nuovi settori: dalla rigenerazione dei dati ambientali alla formazione per l'uso etico delle AI generative, dal supporto psicologico in ambienti digitalizzati fino alla narrazione algoritmica per i brand. I lavori del futuro non sono fantascienza: stanno già assumendo oggi.
L’intelligenza artificiale non è una minaccia in sé, ma un acceleratore. Per chi si ferma, può diventare un ostacolo. Per chi si forma, una porta aperta verso nuove opportunità.
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