Venerdì 05 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

Attualità

Sicurezza sulle strade dell'Umbria a rischio, l'allarme dei presidenti delle Province, Presciutti (Perugia) e Bandecchi (Terni): "I tagli del Governo non ci permettono di intervenire"

La riduzione delle risorse dovuta alle misure della Legge di Bilancio e del Milleproroghe

Gabriele Burini

20 Maggio 2025, 12:57

Sicurezza sulle strade dell'Umbria a rischio: l'allarme dei presidenti delle Province, Presciutti (Perugia) e Bandecchi (Terni): "I tagli del Governo non ci permettono di intervenire"

Massimiliano Presciutti e Stefano Bandecchi

L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Unione Province d’Italia, Pasquale Gandolfi, durante l’assemblea nazionale che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma: “Sulle strade provinciali si è abbattuto un taglio di 1,7 miliardi. Risorse già assegnate e destinate agli investimenti per la messa in sicurezza e l’efficientamento di 120 mila chilometri di vie che collegano il Paese. Molto grave poi è che si siano tagliate risorse che riguardano investimenti degli anni 2025 e 2026, una riduzione del 70 per cento dei fondi che di fatto sta bloccando cantieri già previsti e concordati con lo stesso ministero, con ripercussioni sulla viabilità e quindi sulla sicurezza dei nostri cittadini”. Insomma, la sicurezza delle strade provinciali è messa a rischio dai tagli drammatici ai programmi di investimento, imposti dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe, che erano stati assegnati alle Province. E anche in Umbria, adesso, si iniziano a fare i conti con questi problemi.

PERUGIA
“La situazione rischia di essere deflagrante - commenta Massimiliano Presciutti, presidente della Provincia di Perugia - Noi avevamo preparato i nostri bilanci di previsione in virtù di quello che era già stato sancito. In tutte le province italiane c’è grande preoccupazione, perché un taglio così rischia di non metterci nelle condizioni di poter dare risposte in merito a cose già programmate. Serve un’inversione di rotta immediata da parte del Governo: non è una questione politica, ma di responsabilità verso i territori e le comunità locali. Tagliare i fondi per la sicurezza stradale significa mettere a rischio la vita dei cittadini”. Per la Provincia di Perugia, spiega Presciutti, sono a rischio “decine di milioni di euro. Contestiamo con determinazione questi tagli, una scelta che compromette seriamente la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture, con gravi conseguenze sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei cittadini. Quando parliamo di sicurezza stradale non ci riferiamo solamente agli asfalti, ma anche agli sfalci dell’erba che stiamo effettuando questi giorni”.
Presciutti ha quindi sottolineato la volontà dell’ente di ottenere maggiori risorse e di non rinunciare agli interventi già in programma: “Abbiamo oltre 2.500 chilometri di strade di competenza. La loro sicurezza è una priorità assoluta. Come primo passo, convocherò i sindaci e il consiglio provinciale per definire insieme le strategie più efficaci. Le Province sono abituate ai sacrifici e a rimboccarsi le maniche. Lo faremo ancora, senza però rinunciare a chiedere con forza ciò che ci spetta, per garantire la sicurezza dei nostri cittadini e di chi ogni giorno percorre le nostre strade”, conclude il presidente della Provincia di Perugia.

TERNI (di Maria Luce Schillaci)
Le strade italiane fanno pena! Siamo a livello di strade da terzo mondo, africane, ma quelle del centro dell’Africa, no quelle del nord che sono migliori delle nostre!”. Tira giù commenti senza mezzi termini com’è suo solito il presidente della Provincia di Terni Stefano Bandecchi sul caso relativo ai tagli da parte del Governo di almeno il 70% ai fondi sulla sicurezza stradale, risorse che riguardano investimenti degli anni 2025 e 2026, una riduzione che di fatto starebbe bloccando cantieri già previsti e concordati con lo stesso Ministero, con ripercussioni sulla viabilità e quindi sulla sicurezza. L’allarme lanciato dall’Upi, l’Unione dei Presidenti delle Province Italiane, è forte. Bandecchi rincara la dose e dice la sua: “L’Italia ha un livello infrastrutturale medievale. Il problema è grande ed è gestito male: si pretende, a livello nazionale, di dare indicazioni su quello che deve fare la Provincia: se le riprendesse tutte l’Anas le strade e le sistemasse il Governo! Impensabile – aggiunge Bandecchi - sistemarle senza soldi, a meno di non cambiare il meccanismo perverso degli appalti e delle società appaltatrici. In sostanza – precisa Bandecchi - per fare i lavori si deve reinternalizzare e ristatalizzare, per alcune situazioni occorre avere aziende di Stato e prodotti di Stato. Dico che è tutto il meccanismo sbagliato: scegliamo il sistema che vogliamo adottare, dobbiamo cambiare chi non è in grado di cambiare, chi non sa governare, pertanto la mia idea è chiara: occorre cambiare chi gestisce il denaro pubblico perché si sono spesi male i soldi, occorre azzerare i prezzari che oggi sono frutto della Regioni italiane, preziari fuori dalla logica, lo Stato deve ricordarsi quando i lavori venivano fatti dall’Anas e dalle aziende strutturate, questo per fare in modo che lo Stato gestisca tutto in modo proprio, così è senza dubbio migliore dei posti dove i lavori vengono dati in appalto”.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie