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Bernard Arnault e le grandi famiglie del lusso sono i nuovi reali d’Europa: scopri patrimoni, aziende e potere culturale

Annalisa Ercolani

12 Maggio 2025, 18:13

Bernard Arnault e le grandi famiglie del lusso, sono i nuovi reali d’Europa: scopri patrimoni, aziende e potere culturale

Bernard Arnault

Sono più ricchi dei monarchi, più influenti delle élite politiche e più riservati dei reali. Non governano paesi, ma imperi commerciali costruiti attorno a una parola magica: lusso. In un’epoca in cui la nobiltà è ridotta a simbolo e cerimonia, le grandi famiglie del settore moda e alta gamma, Arnault, Pinault, Wertheimer, Agnelli, Ferragamo, sono diventate i veri regnanti dell’immaginario collettivo.

Il potere dei numeri

  • Bernard Arnault (LVMH): patrimonio stimato nel 2025 attorno ai 200 miliardi di dollari. LVMH controlla oltre 75 marchi, tra cui Louis Vuitton, Dior, Fendi, Bulgari, Moët & Chandon, e Tiffany;

  • François Pinault (Kering): patrimonio di circa 40 miliardi di dollari. Kering possiede Gucci, Saint Laurent, Balenciaga, Bottega Veneta;

  • Famiglia Wertheimer (Chanel): patrimonio condiviso tra i fratelli Alain e Gérard, circa 90 miliardi di dollari. Chanel è un marchio indipendente ma tra i più redditizi del mondo;

  • Famiglia Agnelli/Elkann (Exor): patrimonio familiare attorno ai 15 miliardi, con un portafoglio che spazia da Ferrari al gruppo GEDI, Juventus e The Economist;

  • Famiglia Ferragamo: più piccola ma storica, mantiene un ruolo centrale nel Made in Italy con investimenti anche nell’arte e nel restauro fiorentino;

Tutte queste famiglie non solo possiedono marchi: gestiscono musei, fondazioni d’arte, premi letterari e istituti culturali, influenzando il gusto e il racconto dell’Occidente.

Il re Sole del lusso: Bernard Arnault

Se dovessimo eleggere oggi un monarca non ufficiale d’Europa, il titolo spetterebbe senza dubbio a Bernard Arnault, classe 1949, parigino, presidente e CEO di LVMH. Non solo è uno degli uomini più ricchi del mondo, ma ha costruito un impero familiare perfettamente ereditario. Dei suoi cinque figli, quattro ricoprono già ruoli dirigenziali nei vari brand del gruppo, in un evidente disegno dinastico.

Arnault ha trasformato LVMH da conglomerato francese in potenza globale, comprando e valorizzando brand storici, restituendo loro prestigio e modernità. La sua visione unisce lusso e potere culturale: ha creato la Fondation Louis Vuitton a Parigi, un’avveniristica sede d’arte contemporanea disegnata da Frank Gehry, diventata polo artistico di riferimento in Europa.

Ma il vero capolavoro è stato imporre l'idea che il lusso non è solo consumo, ma identità. Comprare una borsa Louis Vuitton, un profumo Dior o un orologio TAG Heuer significa oggi appartenere a qualcosa. E chi ne controlla il linguaggio, ne controlla il desiderio.

Oltre la monarchia: chi detta davvero lo stile europeo

Mentre le monarchie costituzionali si riducono a figure cerimoniali, queste dinastie imprenditoriali muovono capitali e influenze reali. Hanno palazzi, sì – ma anche musei, riviste, fondazioni, scuole. Hanno eredi preparati, consiglieri discreti, visione di lungo periodo. Hanno potere trasversale, che passa per la moda, la finanza, la cultura e il marketing globale. Sono i reali non incoronati dell’Europa moderna. E in fondo, come ogni casato nobile del passato, coltivano due cose: il mito e la successione.

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