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Perugia, conto alla rovescia per la Città del cioccolato: apertura il 25 ottobre, ecco come sarà. Le foto del cantiere e le parole di Guarducci: "Parleremo anche di salute"

Se il cronoprogramma sarà rispettato, il taglio del nastro avverrà lo stesso giorno in cui il Mercato Coperto venne inaugurato nel 1932

08 Maggio 2025, 12:01

Perugia, conto alla rovescia per la Città del cioccolato: apertura il 25 ottobre, ecco come sarà. Le foto del cantiere e le parole di Guarducci: "Parleremo anche di salute"

Eugenio Guarducci nel cantiere della Città del cioccolato (foto Belfiore)

Il luogo più glamour, quello che farà impazzire i bambini e strapperà tanti “wow!” agli adulti, sarà la “foresta del cacao” realizzata nella grande “piazza” centrale del Mercato Coperto di Perugia, quella sovrastata dal tetto di vetro. Copertura che verrà completamente chiusa in due modi: con dei pannelli isotermici scuri rimovibili (fra 30 anni, quando scadrà la concessione con il Comune, potranno anche essere tolti) sovrapposti ai vetri e poi da un sottostante grande telo sospeso che permetterà alla "foresta" piena di alberi di cacao, attraverso la tecnica del video mapping, ovvero il sistema per proiettare immagini su qualsiasi superficie, di passare dall’alba al tramonto, dal giorno alla notte, dal sole alle stelle e persino ai temporali, alla bufera e alla pioggia. A fare da corredo anche il cinguettio degli uccelli esotici. Da un lato farà bella mostra di sé un grande cabossa lunga tre metri, tagliata a metà, con all’interno i semi del cacao coperti della classica mucillagine bianca che cambieranno di colore a seconda del tempo dando il ritmo ai cambiamenti di scena, da un altro lato dentro ad un container i visitatori potranno ammirare le balle di semi di cacao pronte per la spedizione in Europa dove poi verranno lavorate. Alle pareti della sala, dove si accederà dal piano superiore attraverso una lunga passerella in legno, vengono posizionati diciotto grandi foto retroilluminate con le immagini di foreste e scene di vita dei villaggi del cacao. Si tratta senza dubbio di un’atmosfera immersiva come si usa fare oggi nei migliori musei che aggiungerà ulteriore fascino alla piazza centrale della Città del cioccolato che molto probabilmente aprirà i battenti il 25 ottobre prossimo venturo, lo stesso giorno in cui il Mercato Coperto fu inaugurato nel 1932 da Giovanni Buitoni, allora Podestà.


Ma prima di scendere dentro la Foresta del Cacao, al piano superiore sarà possibile percorrere le interessanti sezioni dedicate alla geografia e storia del cacao, alla storia del cioccolato in Europa, in Italia e quindi a Perugia.
A farci da guida al cantiere lo stesso Eugenio Guarducci, mente e braccio (progettista e anche responsabile dei lavori) di un sogno che sta inseguendo da anni e anni e finalmente, con la collaborazione degli architetti Enrica Landrini, Arianna Guarducci ed Alessia Mencaroni, diventerà presto realtà dotando il capoluogo umbro di quello che sicuramente verrà considerato il Museo del cioccolato più bello del mondo. Non soltanto per il suo interno, per gli effetti speciali, per l’allestimento, ma anche per i suoi contenuti tra i quali meritano particolare attenzione quelli riferiti ai temi della sostenibilità e biodiversità portati avanti grazie alla presenza della organizzazione internazionale Cacao of Excellence.
Sarà determinante anche la particolare posizione al centro di un’acropoli medioevale e la terrazza dal panorama a cinemascope che guarda ad Assisi e spazia sulle verdi colline della regione. Diventerà una destinazione davvero imperdibile per tutto il popolo del cacao italiano e straniero.
Dopo aver posizionato il riscaldamento e il raffreddamento a pavimento, in questi giorni si sta terminando anche la pavimentazione di 2.800 metri quadrati in gress porcellanato grigio 60x60 e si stanno montando i grandi pannelli in cartongesso che delimiteranno lo spazio della “foresta del cacao” da tutte le altre numerose attività previste. A cominciare dal lungo corridoio di sinistra dedicato alla Fabbrica di Cioccolato “bean to bar” (ovvero dalla fava alla barretta) forse il luogo del massimo divertimento per grandi e piccini. Infatti, al suo interno, 7 postazioni attrezzate per accogliere tre persone alla volta, consentiranno di realizzare la propria personalissima tavoletta di cioccolato, al latte, fondente o bianco, scegliendo anche gli ingredienti desiderati per la farcitura: dalla nocciola alla noce, dai pistacchi all’uvetta. Il tutto seguiti da esperti cioccolatieri. Grazie ad un touch screen posizionato all'esterno della Fabbrica del Cioccolato, potrà essere ordinata e pagata la propria tavoletta personalizzata che verrà poi ritirata alla cassa dove il dolce pacchettino arriverà con il sistema della posta pneumatica. Nello stesso corridoio oltre ai “bean to bar” ci sarà anche un’altra novità: il tappeto digitale largo 2 metri e lungo 20 realizzato con led digitali calpestabili. Su di esso scorreranno immagini di colate di cioccolato, di cioccolatini, di tavolette che si compongono e si scompongono, di varie fasi della lavorazione, dalla tostatura al contagio, dal temperaggio al coraggio, e così via.


“Un po’ più avanti tratteremo il tema della salute - aggiunge Guarducci - Grazie al professor Giancarlo Di Rienzo faremo capire alle persone quali sono i benefici dell’assumere cacao e cioccolato per le varie parti del corpo, sia maschile che femminile”.
Attraverso una tenda si entrerà poi in un ambiente chiuso e buio per apprendere cosa è lo “snap”, perché dopo aver allertato tutti e quattro i sensi la Città del Cioccolato intende attivare anche quello dell’udito, vale a dire quel suono secco e netto, chiamato appunto dai tecnici snap, che specialmente con il cioccolato fondente, quando si spezza la tavoletta o la barretta distingue il buon prodotto da quello scadente.
Nella sala buia, su una parete, verranno proiettate tavolette che si spezzano al passaggio del visitatore, proiezioni riprodotte anche dalla parte opposta grazie a un grande specchio posto di fronte. Proseguendo nel percorso si raggiungono due spazi, dedicati al connubio tra il cioccolato e la moda e il cioccolato ed il design con vari oggetti Made in Italy. Verrà anche esposto un abito appositamente disegnato da Nicoletta Spagnoli.


Subito dopo queste due stanze verrà posto un tornello. Servirà a far entrare i visitatori del museo nel grande negozio adibito alla vendita di prodotti provenienti da tutto il mondo ma anche a bloccare quegli acquirenti non interessati al museo oppure che l’hanno già visitato ma intendono solo fare degli acquisti. “L’assortimento del negozio sarà assolutamente vasto - precisa Guarducci - con prodotti sia dei distretti italiani, quindi perugino, piemontese, modicano, toscano, sia internazionali e anche di quei Paesi della fascia equatoriale che coraggiosamente stanno iniziando con grande fatica e difficoltà a trasformare le fave in cacao e in cioccolato”. Tutta la merce arriverà nel negozio tramite il rinnovato montacarichi che partendo dal magazzino sottostante, al piano terra, quello del garage, arriva fino al livello della terrazza e quindi di piazza Matteotti permettendo in tal modo di rifornire con facilità sia il Chocoshop sia il bar della terrazza. Ed eccoci quindi ritornati in alto, al bar della Città del Cioccolato già perfettamente allestito dove, oltre alla normale caffetteria verranno servite delle sorprese innovative e spiritose, tutte ovviamente legate saldamente al “cibo degli dei”. Sarà circondato da tavolini per gli avventori posizionati ovviamente anche sul grande terrazzo panoramico.

IL LAB E L’ANTICO LABORATORIO DI LUISA
Guarducci sta studiando il modo di collegare direttamente, con un percorso dedicato, la Città del Cioccolato con il polo didattico LAB (Luisa Annibale Base) ovvero gli spazi che verranno ristrutturati dell’ex ristorante Il Paiolo a Palazzo Ansidei in via Angusta di 250 metri quadrati e quelli di via Alessi afferenti al primo laboratorio della Perugina. Spazi che saranno suddivisi in quattro macroaree dove si intendono posizionare dei laboratori del cioccolato per chi non si accontenterà della sola visita alla Città del Cioccolato e vorrà frequentare corsi di cioccolateria più complessi ed approfonditi. Una stanza è dedicata al cooking show con un tavolo da 16 posti dove gli allievi ascolteranno i consigli e le indicazioni dei maestri dolciari, in un’altra, dove si potrà entrare solo a piedi scalzi su un pavimento coperto da tappeti, si svolgerà l’antica cerimonia atzeca del cacao, considerato da loro, come i cinesi per il the, molto più di una bevanda. Mentre una terza sala verrà dedicata alla degustazione guidata. Il ristorante, in passato, era stato utilizzato come magazzino e sala caldaie del primo laboratorio Perugina. Gli spazi di via Alessi erano occupati dalla confetteria della famiglia Corelli che nel 1901 fu acquisita da Luisa ed Annibale Spagnoli per poi diventare nel 1907, con l'ingresso di nuovi soci, il primo nucleo produttivo della Perugina. Quindi essendo lo storico laboratorio adiacente per i più curiosi sarà facile poter visitare anche quel luogo pieno di storia e di curiosità.
“I lavori partiranno presto grazie a Luisa Spagnoli Spa e alla sensibilità di Nicoletta Spagnoli e suo figlio Nicola” dice Guarducci concludendo la nostra visita disseminata di pali, di fili volanti, di sacchetti di cemento, di enormi tubi, di mattonelle ancora da sistemare e di pannelli di cartongesso. “Avremo qui al LAB anche un mobile che è stato utilizzato per le riprese della gettonatissima fiction di Rai 1 sulla storia di Luisa Spagnoli interpretata da Luisa Ranieri.”

I NUMERI
Il progetto verrà a costare complessivamente 5 milioni e 250 mila euro più Iva, comprese le opere edili e l’impiantistica. Con il crowfunding è stato raccolto un milione di euro destinato ad altre finalità. Verranno assunti circa 50 lavoratori a carico della società Destinazione Cioccolato che gestirà il Museo e di Gioform Srl che gestirà le attività in sub concessione.
Sono previsti 300 mila visitatori a partire dal terzo anno di apertura
Il prezzo di ingresso sarà intorno ai 13/14 euro a persona. I bambini fino ad una certa età avranno ingresso gratuito.
Nel cantiere stanno lavorando 40 operai. Altri 40 lavorano nel cantiere "esterno", quello costituito da scenografi e progettisti digitali, di grafici, di tecnici delle luci e dell’audio.
Gli allestimenti scenici vengono curati da 11 persone di Atmo, sotto la supervisione del direttore Valerio Giombolini e la parte digitale da Edoardo Guarducci.

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