Attualità
Il sindacalista Roberto Contessa
Roberto Contessa, Banco Bpm, una lunga esperienza nel sindacato, è il neo eletto segretario generale della First Cisl Umbria. Una sfida complessa in un momento particolare per il mondo del credito. L'obiettivo è innanzitutto arginare la chiusura degli sportelli bancari, anche se negli ultimi sei mesi ci sarebbe una controtendenza. E' lui il generale pronto alla battaglia. L'elezione è solo l'abbrivio.
"Una sfida certamente complessa - spiega Contessa - ma che ho accettato con grande entusiasmo e responsabilità. Arrivo da una lunga storia di impegni sindacali nel gruppo oggi Banco Bpm, ma dopo l'esperienza in segreteria regionale, al fianco del segretario uscente Francesco Marini - cui va il mio sentito ringraziamento -, l'idea di occuparmi di questi temi sul piano territoriale ho ritenuto che potesse essere un nuovo momento di crescita, nonché l'occasione per dare ulteriore slancio all' attività della First Cisl. Il quadro nazionale ed internazionale, le cogenti questioni riferite ai dazi imposti dall'America e le ricadute tanto sul piano finanziario che nell'economia reale, avranno necessariamente un peso anche sulle dinamiche bancarie. Avremo il compito di monitorare e valutare l' impatto che tutto ciò produrrà sul mondo del lavoro, sui servizi e sulla qualità della vita dei cittadini".
Il sindacato che rappresenta si batte da tempo contro la chiusura degli sportelli bancari. Un fenomeno che sembra inarrestabile e che penalizza un terzo degli umbri. "La First Cisl - continua Contessa - ha coniato per prima il termine desertificazione bancaria, un fenomeno che grazie agli studi della nostra fondazione Fiba, in questi anni, ha portato in evidenza una tendenza che sta pericolosamente mettendo in crisi un intero sistema.
L' accorpamento dei gruppi bancari, il decentramento dei centri decisionali fuori dalla nostra Regione, l'assenza di strategie di lungo termine, la volontà di massimizzare gli utili e i dividendi, si stanno purtroppo traducendo nell'abbandono dei territori attraverso la riduzione degli sportelli e di conseguenza del personale. Tutto questo, ovviamente, concorre a ridurre i servizi al cittadino che è una delle cause dello spopolamento del nostro territorio. Tra l'altro in un quadro in cui a subire sono sempre e soprattutto le categorie più deboli, le piccole imprese, i commercianti". Come muoversi? "Sarà fondamentale aprire sin da subito un' interlocuzione con le istituzioni regionali per valutare azioni comuni a tutti i livelli, al fine di trovare delle proposte che spingano le banche a tenere in considerazione i bisogni del territorio. In questo senso, già nel corso della passata legislatura avevamo sollecitato la Regione a riaprire il tavolo del credito, attraverso il coinvolgimento di Anci e delle Province di Perugia e Terni. Abbiamo letto con grande interesse le dichiarazioni che l'assessore allo Sviluppo economico De Rebotti ha rilasciato nel mese di febbraio, in cui si impegna a riaprire un tavolo di concertazione con le parti sociali, ma non c'è tempo da perdere. L' associazione contro l'usura, di cui facciamo parte, denuncia da tempo i preoccupanti indici di crescita di questo fenomeno, che, siamo convinti, siano conseguenza anche dello smantellamento dei presidi bancari territoriali", fa sapere Contessa.
Nell' era dell'intelligenza artificiale, il sindacato può svolgere ancora un ruolo centrale nella società o rischia di fare solo battaglie di retroguardia? "Io credo che i corpi intermedi - conclude il sindacalista - svolgano ancora un ruolo fondamentale quale elemento di connessione fra i lavoratori e chi governa i processi decisionali. Non a caso la Cisl ha portato avanti una proposta di legge di iniziativa popolare che prevede la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, recuperando le previsioni contenute nell'articolo 46 della nostra Carta costituzionale e noi siamo stati la prima categoria ad averlo inserito nel Ccnl nel corso dell'ultimo rinnovo. In tutto ciò l'avvento dell'intelligenza artificiale può rappresentare una grande opportunità di miglioramento delle condizioni lavorative e un' occasione di crescita professionale e qualitativa dei servizi, se tuttavia interpretata come elemento complementare e non sostitutivo della persona. Ecco, il sindacato deve rappresentare un presidio per evitare questo rischio, coniugando sviluppo, innovazione e giustizia sociale".
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