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Torna il divieto di accesso di moto e auto nei sentieri. Meloni: "Montagne sono patrimonio, non piste"

Il consiglio regionale ha approvato il disegno di legge, soddisfazione dell'assessora alle Politiche agricole e al turismo. Stop ad "errore normativo"

Redazione Web

06 Maggio 2025, 19:10

Torna il divieto di accesso di moto e auto nei sentieri. Meloni: "Montagne sono patrimonio, non piste"

L'assessora regionale Simona Meloni

È con grande soddisfazione che annuncio l’approvazione, in Consiglio Regionale, del disegno di legge che ripristina il divieto generale di transito dei mezzi a motore sui sentieri dell'Umbria. Una norma di civiltà, di rispetto verso il nostro paesaggio, che riafferma un principio fondamentale: le nostre montagne non sono piste, sono patrimonio”: così l’assessora alle Politiche agricole e al Turismo della Regione Umbria, Simona Meloni.

“Questa modifica – afferma Meloni -  non solo rimedia a un errore normativo introdotto con l’emendamento alla legge regionale del 2001 - approvato nel dicembre 2023 in sede di bilancio dalla vecchia maggioranza - ma restituisce coerenza alla nostra visione di sviluppo sostenibile e di promozione del turismo lento”.

Il provvedimento – prosegue - prevede anche strumenti concreti per gestire in modo equilibrato le attività motoristiche, grazie a un aggiornamento annuale, a cura di Afor, delle aree e dei percorsi in cui sono autorizzate manifestazioni pubbliche o gare con veicoli a motore; la possibilità, sentiti i Comuni e i proprietari interessati, di autorizzare percorsi temporanei per attività ludiche e sportive, sempre nel rispetto delle normative ambientali e con adeguata segnaletica; il ripristino dei tracciati autorizzati, con un’attenzione particolare alla sicurezza di escursionisti e ciclisti”.

“Questo significa tutelare chi ama vivere la natura in modo consapevole e responsabile, ma anche dare spazio – in modo regolamentato e rispettoso – a chi pratica sport motoristici, promuovendo un’offerta turistica plurale e sostenibile. La verità è che quel precedente emendamento aveva sollevato non solo la protesta di 23 sindaci, ma anche l’indignazione di tante associazioni escursionistiche e ambientaliste. Un provvedimento che rischiava di compromettere anni di lavoro e investimenti pubblici sulla rete sentieristica umbra, oltre che di vanificare il messaggio lanciato dalla stessa Regione Umbria alla Bit di Milano, dove pochi mesi prima si celebrava il “turismo lento”.

Lo denunciammo con determinazione e per questo ci siamo a lungo battuti. Oggi si volta pagina con una legge che raccoglie le istanze del territorio, difende la biodiversità, tutela i piccoli comuni, sostiene un’idea di Umbria che cammina, che si scopre passo dopo passo”.

“Colgo infine l'occasione - conclude - per ringraziare tutti i colleghi che hanno sostenuto questa importante iniziativa e la Seconda commissione consiliare dove l'emendamento ha preso forma”.

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