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PERUGIA

Vittoria Ferdinandi all'ex carcere femminile: "Sono onorata da prima sindaca della città di raccogliere il testimone delle donne antifasciste"

Ilaria Albanesi

08 Marzo 2025, 16:51

Vittoria Ferdinandi all'ex carcere femminile: "Sono onorata da prima sindaca della città di raccogliere il testimone delle donne antifasciste"

In occasione della Giornata internazionale della Donna, come ogni anno, si è svolta la cerimonia in ricordo delle donne antifasciste detenute nell'ex carcere femminile di Perugia, sotto la lapide commemorativa in via del Parione. L'evento, organizzato dalla Provincia di Perugia, con il supporto di ANPI e altre associazioni del territorio, rappresenta un momento di riflessione per non dimenticare le storie di coraggio e sacrificio delle donne che corso del Secondo conflitto mondiale si opposero al regime fascista e pagarono il loro impegno a favore della giustizia con la prigionia. 

La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, rappresentanti delle istituzioni locali e giovani studenti. Presenti la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, che ha depositato la corona di alloro e fiori sulla lapide; la consigliera con delega alle Pari opportunità della Provincia di Perugia, Francesca Pasquino, la segretaria nazionale A.N.P.P.I.A., Serena Colonna, il presidente della sezione Anpi Partigiane d’Italia di Perugia, Jacopo Manna, e la partigiana Mirella Alloisio, che ha conosciuto e frequentato alcune delle donne ricordate.

 

"Per me oggi è un'emozione grandissima pensare che in un qualche modo da prima sindaca della città io possa raccogliere il testimone delle donne antifasciste che hanno dato la propria vita e la propria libertà per costruire questa meravigliosa Repubblica - ha detto la sindaca Ferdinandi nel suo intervento - Ciò che abbiamo raggiunto lo dobbiamo anche al sangue e al coraggio delle nostre sorelle. E ricordiamoci che la Repubblica non sarebbe mai esistita senza il voto delle donne. E’ importante, soprattutto, tenere a mente che i valori conquistati non sono acquisiti una volta per sempre se non siamo pronti a riaffermarli e a praticarli ogni giorno. Per questo l’8 marzo non deve essere solo un giorno di festa e di celebrazione, ma in cui interrogarci su ciò che abbiamo conquistato e sul grande lavoro che dobbiamo ancora fare insieme".

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