Attualità
Alcuni componenti della famiglia Marianeschi
“Tu lo sai quanti parenti abbiamo?”. Maria Stella Massetti lo chiede alla zia Patrizia Marianeschi. La domanda un po' sorprende la zia. Dopo qualche secondo risponde con un semplice “Boh”. L’estate è appena iniziata e la conversazione sembra chiudersi lì. Poi ci ripensa: “Perché me lo chiedi?”. “Perché sarebbe bello sapere chi e quanti erano i nostri avi”, risponde Maria Stella. Da quella breve chiacchierata è nata la ricostruzione dell'albero genealogico della famiglia Marianeschi. In poche settimane grazie ai racconti di Annunziata “Nunzia” Marianeschi, figlia di Daniele, e di Rita Marianeschi, figlia di Primo, e attraverso i documenti originali conservati nei comuni di San Venanzo, Fratta Todina e Monte Castello di Vibio, l’albero è stato ricostruito fino ad arrivare al capostipite Francesco Marianeschi nato nel 1853. In tutto sono emersi la bellezza di 327 discendenti. Francesco è nato nelle campagne di San Venanzo e nel 1886 sposa la compaesana Annunziata Guglielmi, nata nel 1858. Dal loro matrimonio nascono Pompilia (1886), Enrico (1888), Pasquale (1890), Daniele (1893), Emilio (1895), Rosalinda (1897) e Settimia (1900). Nel libro “Famiglia Marianeschi, quasi due secoli di storia, da Francesco ad oggi”, scritto da Maria Stella Massetti e Patrizia Marianeschi, emergono tanti particolari. “Il cognome Marianeschi è già presente nella prima metà del seicento nel comune di San Venanzo e fa riferimento al capostipite Mariano. Questa cognome, nei registri parrocchiali di San Venanzo, è annotato anche come "Marianesco". Nell'arco di due secoli, circa sei religiosi sono usciti dalla famiglia Marianeschi ed è anche per questo che godeva di un certo prestigio all'interno della comunità sanvenanzese”. “Le nostre ricerche – scrivono le autrici - partono dal 1853, anno in cui nasce nel comune di San Venanzo Francesco Marianeschi (nostro capostipite) dall'unione di Emilio con Pasqua Scaleggi. Francesco sposa a San Venanzo il 18 aprile 1886 all'età di trentatré anni Annunziata Ciuchini (detta Guglielmi) figlia di Cesare e Vittoria Sdoga e vanno ad abitare nel vocabolo Cerreto. Questo nome identifica da allora la famiglia Marianeschi. Dalla loro unione nascono ben sette figli: Pompilia, Enrico, Pasquale, Daniele, Emilio, Rosa (Rosalinda), Settimia. Dopo alcuni anni cambiano abitazione, ma rimangono sempre nello stesso comune. Si collocano vicino Collelungo in una casa che alcuni di noi conosce come "casa del Pigo". Nel 1928 la famiglia si sposta nel comune di Fratta Todina, vicino alla famiglia Coata. Nel 1936 si sono stabiliti definitivamente sempre nello stesso comune in via Ferro di Cavallo numero 2, adiacente alla chiesa di Montione. Continuano così la vita contadina nella proprietà della curia vescovile. I Marianeschi aumentano di numero e si scindono in più nuclei familiari. La casa dei Marianeschi, che si erge nella dolce collina, rallegra il cuore e fa rivivere ricordi in tutti coloro che hanno vissuto e frequentato quel luogo”. Oltre ai sei religiosi ci sono anche alcune tragedia. Il peggio lo ha subito Pompilia, primogenita di Francesco. Durante la Prima guerra mondiale sono caduti il marito Igino del Sole e il fratello Emilio. Nella Seconda guerra mondiale ha perso la vita il figlio Edmondo e il nipotino di pochi mesi Giuseppe. In questo caso la tragedia è immane. Giuseppe era in braccio alla madre Prima quando un tedesco, probabilmente ubriaco, lo ha ucciso con un colpo di pistola alla testa. Le autrici hanno anche dato alle stampe un libro che racconta la storia e contiene l’elenco dettagliato di tutti i discendenti di Francesco e Annunziata. Tante anche le foto raccolte e inserite nel libro. Fatto tutto questo lavoro, poteva mancare la volontà di condividerlo coi parenti? E infatti oltre un centinaio si sono ritrovati a pranzo la prima domenica di dicembre. Alcuni hanno scoperto parenti che non sapevano di avere. Sono arrivati anche da Milano, Roma, Pistoia e Terni. E prima, durante e dopo il pranzo sono fioriti racconti, aneddoti e tanta commozione.
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