Netanyahu, tutte le sue donne: le tre mogli di Bibi, il primo ministro d'Israele

Benjamin Netanyahu, per tutti "Bibi", è una delle figure politiche più controverse degli ultimi anni. Soprattutto dopo i fatti del 7 ottobre 2023, quando l'attacco di Hamas al popolo israeliano ha dato inizio a una escalation di distruzione che ha sconvolto il Medioriente e il mondo intero. Oltre a essere famoso per rappresentare la guida politica d'Israele, Netanyahu è salito agli onori della cronaca anche per le sue relazioni.

Bibi si è infatti sposato tre volte. Il primo matrimonio è stato con Miriam Weizmann, che ha incontrato in Israele. Weizmann viveva vicino all'appartamento dove alloggiava il fratello di Netanyahu, Jonathan, durante il servizio militare. Al termine del servizio di Netanyahu, Weizmann aveva conseguito una laurea in chimica presso l'Università Ebraica di Gerusalemme. Nel 1972 entrambi partirono per studiare negli Stati Uniti, dove lei si iscrisse alla Brandeis University e Netanyahu al Mit. Si sono sposati poco dopo. La coppia ha avuto una figlia, Noa, nata il 29 aprile 1978. 

Miriam Haran ha ricoperto diversi ruoli, tra cui quello di presidente dell'Associazione dei Produttori di Israele, del Weitz Center for Sustainable Development, di Direttore Esterno Indipendente di ICL Group LTD e del Israel Resource Efficiency Center. Inoltre, Miriam Haran è anche Direttrice Indipendente della The Israel Land Development Co. Ltd. Oltre a ciò, ricopre anche la carica di Direttrice di Dead Sea Works Ltd e di Rotem Amfert Negev Ltd. Alcuni dei suoi ruoli precedenti includono la presidenza del Consiglio dei Consumatori di Israele, la Direzione Generale del Ministero della Protezione Ambientale di Israele e la Direzione di BGN Technologies Ltd. Inoltre, ha ricoperto il ruolo di Direttrice della Environmental Services Co. Ltd, carica che ha ricoperto dal 2008 al 2012. Miriam è stata anche membro dell'Assemblea Generale presso il Jerusalem Institute for Israel Studies.

Nel 1978 Netanyahu incontrò una studentessa britannica non ebrea, Fleur Cates, alla biblioteca dell'università e con lei iniziò una relazione. Scoperto dalla moglie Miriam, Netanyahu divorziò, sposando in seconde nozze Cates, nel 1981. Lei si convertì al giudaismo e si trasferì in Israele con Bibi, ma poi fece causa al marito e divorziò nel 1988.

Fleur Cates ha frequentato la prestigiosa Università di Cambridge e successivamente ha ottenuto un Mba presso l'Università di Harvard. Cates ha lavorato al Boston Consulting Group verso la fine degli anni '70. Cates è stata riconosciuta per i suoi sforzi filantropici e ha servito come trustee del Manhattan Institute.

La terza moglie, Sara Ben-Artzi, lavorava come hostess su un volo El Al da New York a Israele quando si sono conosciuti. Lei stava per completare un master in psicologia. La coppia si è sposata nel 1991. Hanno due figli: Yair (nato il 26 luglio 1991), ex militare dell'Unità del portavoce dell'Idf, e Avner (nato il 10 ottobre 1994), campione biblico nazionale e vincitore del National Bible Quiz for Youth a Kiryat Shmona ed ex militare nel Combat Intelligence Collection Corps dell'Idf.

Nel 1993, Netanyahu ha confessato in diretta televisiva di aver avuto una relazione con Ruth Bar, la sua consulente per le pubbliche relazioni. Ha detto che un rivale politico aveva installato una videocamera segreta che lo aveva registrato in una posizione sessualmente compromettente con Bar e che era stato minacciato di rilasciare il nastro alla stampa a meno che non avesse lasciato la corsa alla leadership del Likud. Da qui è iniziato un lungo periodo per Netanyahu e Sara, che hanno rimesso in sesto il loro matrimonio, terminato con lui eletto alla guida del partito nazionalista liberale e di destra israeliano.

Nel 1996, i media hanno riferito che Bibi aveva un'amicizia da 20 anni con Katherine Price-Mondadori, una italo-americana. Durante gli anni '90, Netanyahu ha criticato questa intrusione mediatica nella sua vita privata, sostenendo che i rivali politici, incluso David Levy, aveva assunto investigatori per cercare di raccogliere prove di presunti affari.