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PERUGIA

L'ex Juve Stefano Tacconi si racconta: "Ora voglio solo aprire un ristorante con specialità umbre"

Redazione Web

16 Ottobre 2024, 15:40

L'ex Juve Stefano Tacconi si racconta: "Ora voglio solo aprire un ristorante con specialità umbre"

E’ Stefano Tacconi ad entrare per primo, mercoledì 16 ottobre, nello studio de La volta buona, poi entra Andrea, il suo primo figlio, c’è anche l’ingresso di Laura, sua moglie. Tre anni di inferno per lui che non ha mai pianto. Ma da come racconta Andrea, da quando lotta contro l’aneurisma si emoziona facilmente. Ne è un esempio quello accaduto mercoledì 16 ottobre, quando l'ex portiere della Juve ha pianto raccontando il periodo più duro della sua vita. Caterina Balivo, conduttrice de La volta buona, ha anche detto: "Non posso vederlo così...". Otto caffè al giorno, le sigarette ma lui il grande Tacconi ex portiere della Juve e della Nazionale non avrebbe mai immaginato niente di quanto accaduto quel maledetto giorno. "Naturalmente sto molto più attento alle cose che devo fare - ha spiegato il perugino - Prima non mi bastava una giornata per fare quello che dovevo e volevo fare ma ora sono molto più tranquillo".

Tacconi, in un'intervista a Repubblica, ha poi descritto il momento del suo risveglio dal coma come un'esperienza surreale: "Quando ho aperto gli occhi e ho visto mia moglie ho pensato, 'Ma sei morta anche tu? Credevo di essere in paradiso'". Ovviamente le difficoltà a riprendersi non sono state poche. Come affermato dall'ex Juve, "il mio cervello è andato indietro di tanti anni, ricordavo cose di 30 anni fa e non del mattino". Ora, come già anticipato, il sogno di aprire un ristorante con il figlio: "Voglio un locale dove le persone possano gustare specialità umbre, dalla porchetta in poi, a prezzi accessibili". 

Non sono mancate le critiche al calcio contemporaneo. "E' una noia mortale - ha detto Tacconi -  il gioco è cambiato troppo e i portieri oggi sono messi in difficoltà con il gioco con i piedi. Se avessi allenato Cassano e Balotelli li avrei presi a calci in c*** non so fino a dove. Da dirigente, a quelli come Tacconi avrei detto di fumare e bere meno".

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