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CHIRURGIA

Perugia, l'ospedale ha utilizzato per la prima volta una nuova tecnica di chemioterapia: operati tre pazienti con il cancro

Redazione Web

17 Luglio 2024, 14:40

ospedale di perugia

Tre pazienti dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia operati con una nuova procedura di chemioterapia. E' stata eseguita, per la prima a Perugia, la chemioterapia intra-peritoneale a flusso d'aria pressurizzata (Pipac). Gli interventi, sui tre pazienti affetti da da carcinosi peritoneale avanzata da cancro gastrico, sono stati effettuati all'interno della struttura complessa di Chirurgia dell'Apparato Digerente diretta dal professor Annibale Donini. Lo ha annunciato l'azienda ospedaliera di Perugia che spiega: "In tutti i casi la dimissione ospedaliera è avvenuta nell'arco di alcuni giorni dal trattamento, in buone condizioni generali e con una completa remissione del quadro ascitico ed associato miglioramento della qualità di vita".

"La Pipac rappresenta uno dei trattamenti loco-regionali di più recente istituzione - commenta il prof. Annibale Donini - si tratta di una procedura ottimamente tollerata dal paziente, in quanto eseguita con approccio mini-invasivo (in laparoscopia), e con un ridotto assorbimento del chemioterapico che viene somministrato ad alta pressione nella cavità peritoneale. Ciò consente una elevata diffusione e penetrazione nel peritoneo, con una rapida ripresa post-operatoria ed effetti collaterali limitati o nulli, tanto che il paziente può riprendere i trattamenti per via sistemica dopo pochi giorni dall'intervento".

"Lo scopo di queste procedure - spiega la dott.ssa Luigina Graziosi, medico chirurgo che ha eseguito gli interventi - è attualmente quello di trattare l'ascite neoplastica o la carcinosi peritoneale molto avanzata. Tuttavia stanno emergendo evidenze verso una possibile applicazione per ridurre la malattia peritoneale e portarla ad uno stadio di operabilità, o addirittura di utilizzarla come trattamento profilattico nei casi ad elevato rischio di recidiva nel peritoneo".

Il dottor Alessandro D'Arpino, direttore del Laboratorio di Galenica clinica della Farmacia ospedaliera che ha effettuato la combinazione dei farmaci utilizzati per la procedura, spiega: "Il medicinale che noi prepariamo viene allestito in maniera personalizzata per ogni singolo paziente sulla base dei suoi dati antropometrici. E' un lavoro multidisciplinare tra noi farmacisti e il medico specialista che ha in carico la persona, insieme validiamo il protocollo specifico più adeguato che poi verrà somministrato durante l'intervento. Partiamo da farmaci aspecifici acquistati sul mercato e li trasformiamo in un preparato specifico per il singolo paziente orientandolo alle sue individuali esigenze e condizioni cliniche. Come tutte le terapie oncologiche che vengono somministrate nel nostro ospedale anche questi trattamenti vengono preparati sulla base di prescrizioni mediche specialistiche personalizzate per ogni singola persona in base alla patologia diagnosticata e alle condizioni cliniche rilevate". 

Gli interventi chirurgici sono stati effettuati sotto la supervisione del professor Annibale Donini, ed eseguiti dalla dottoressa Luigina Graziosi, coadiuvata dal dottor Nicola Natalizi e dall'equipe anestesiologica diretta dal dottor Fabio Gori con il supporto del personale infermieristico di sala operatoria.

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