Il simbolo del degrado di Madonna Alta e Pian di Massiano, Villa Nanni, è stato raso al suolo. Lo stabile inserito all'interno del parco Chico Mendez, per 30 anni rifugio privilegiato di senza tetto e clandestini, nonché oggetto di polemiche infinite in consiglio tra l'attuale maggioranza (prima del 2014 opposizione) e il centrosinistra, lascerà il posto a una palazzina con 7 appartamenti. I lavori di demolizione sono iniziati poco prima di Natale e sono in fase conclusiva. Subito dopo sarà aperto il cantiere per dare corpo al progetto, redatto dall'architetto Andrea Spiccalunto dello studio Mdlab, che prevede la realizzazione di sette appartamenti con la formula "sisma acquisti". La società proprietaria è la Percos srl. L' impresa che ha in capo i lavori di demolizione è la Pelliccia Scavi srl. Villa Nanni venne costruita negli anni ?50. Dagli anni ?80 è stata sede della Valdichiana carni. Poi è rimasta inutilizzata dalla fine degli anni ?90 ad oggi. Numerosi negli anni gli interventi delle forze dell'ordine per bonificarla da attendamenti di clandestini e assuntori di stupefacenti. L'ultima ordinanza di chiusura dell'area risale al 2018. Nell'atto si certificava lo stato di degrado e abbandono e il "presumibile utilizzo come dormitorio del medesimo - è scritto - da parte di soggetti senza fissa dimora che vivono in condizioni di marginalità". Questo "da un lato, agevola l'insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità e, dall'altro, accresce il senso di insicurezza percepita dalla popolazione residente". Sempre cinque anni fa la polizia ha denunciato un ventenne marocchino e un 36enne tunisino proprio per occupazione abusiva dell'ex Villa Nanni. Dentro sono stati trovati cartoni, materassi, stracci, scarpe e rifiuti organici, segni evidenti che la struttura era utilizzata come riparto di abusivi. E tossicondipendenti: c'erano anche una ventina di siringhe sporche di sangue. Il Comune in quell'occasione aveva imposto la chiusura degli accessi e la bonifica delle stanze. A distanza di un lustro è finalmente scattata l'operazione demolizione e ricostruzione. In realtà gli annessi erano stati buttati giù già diversi anni or sono, ma non era stato poi dato il via al completamento e il successivo piano di riqualificazione. Questa sembra la volta buona. (CORRIERE DELL'UMBRIA)
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