Una doppia proposta di legge con l’obiettivo di far tornare di nuovo la ricorrenza del
4 ottobre,
San Francesco d’Assisi, Santo Patrono d’Italia insieme alla co-patrona toscana Santa Caterina da Siena, che però rimarrebbe “solennità civile” semplice, nell’elenco delle festività nazionali dal quale lo aveva cancellato la legge numero 54 del 5 marzo 1977. L’
auspicio è stato più volte espresso a livello cittadino e umbro ed è stato formalizzato in due proposte di legge proposte di legge 2097 e 2231 assegnate rispettivamente l’11 febbraio e il 14 aprile 2025 alla
Commissione Affari costituzionali per l'esame parlamentare che - si legge nel sito della
Camera dei Deputati - è cominciato lo scorso 7 luglio. Nelle intenzioni sia di
Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, che il 17 ottobre 2024 ha presentato la pdl (proposta di legge) numero 2097, sia di
Lorenzo Malagola, deputato di Fratelli d’Italia che ha presentato la pdl numero 2231 il 6 febbraio del 2025, l’obiettivo è di tornare a introdurre entro il 2026 la
festa nazionale di San Francesco d'Assisi, cancellata con un tratto di penna nel 1977 con l’articolo 2 della legge numero 54 dopo essere stata istituita con la legge numero 132 del 4 marzo del 1958 che prevedeva l'imbandieramento dei pubblici edifici e l'orario ridotto nei pubblici uffici. Nello specifico con le due proposte di legge San Francesco rientrerebbe tra le “
feste rosse” che al momento dal 15 agosto (Assunzione della Beata Vergine Maria) balzano direttamente all’1 novembre (Tutti i Santi), ma tornerebbero anche i “
bonus” previsti dalla legge 260 del 1949: completo orario festivo nei luoghi di lavoro e divieto di compiere determinati atti giuridici.
Il comma unico dell'articolo 1 della proposta di legge 2097 (la versione Lupi) individua le finalità della festa nazionale di San Francesco d'Assisi nella “celebrazione e promozione dei valori della
Pace della
Fratellanza della tutela dell'
ambiente e della
solidarietà”. Sul medesimo aspetto il comma 2 della proposta di legge 2231 (Malagola) specifica che “la festa è dedicata al riconoscimento dei valori universali della pace, del perdono civile, della carità e della solidarietà verso i più poveri e più fragili, del dialogo tra le grandi culture e religioni e della tutela del creato”. Per Lupi, inoltre, le scuole, le amministrazioni pubbliche e gli enti del terzo settore dovrebbero “favorire l'organizzazione di eventi, di manifestazioni e di celebrazioni che promuovano i principi e gli insegnamenti di San Francesco di Assisi”, con iniziative rivolte con particolare riguardo ai temi della Pace della fraternità tra i popoli e dell'inclusione sociale e della tutela dell'ambiente”. E infine, il comma 3 stabilisce che “le scuole di ogni ordine e grado promuovano la realizzazione di attività didattiche e di progetti educativi dedicati alla figura di San Francesco d'Assisi alla sua storia e ai valori dallo stesso rappresentati”.